CATANZARO Si chiude a riccio la maggioranza di centrodestra al Comune di Catanzaro, “blindando” le pratiche più delicate di un Consiglio potenzialmente pericoloso. A parte qualche “schermaglia” a uso interno, la coalizione che sostiene il sindaco Sergio Abramo fa quadrato portando a casa tutti gli undici punti all’ordine del giorno, alcuni dei quali sulla carta scivolosi, e approfittando anche di un’opposizione che si poggia sulle spalle di un numero di consiglieri sempre più esiguo.
OK AL REGOLAMENTO DELLA PUBBLICITÀ Passa, in primo luogo, il provvedimento più controverso delle ultime settimane, quello che aveva fatto litigare il centrodestra e aveva fatto impuntare Forza Italia. L’aula, all’unanimità dei presenti e quindi anche con il sì dell’opposizione, licenzia l’atteso – da decenni – regolamento sugli spazi pubblicitari, destinato a mettere ordine e vigilanza su un settore finora lasciato molto all’anarchia e a garantire qualche entrata in più nelle asfittiche casse del Comune, e per questo caldeggiato dallo stesso Abramo, che ha investito della “rogna” il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni. A sorpresa, in avvio di seduta, dai banchi della maggioranza si chiede una sospensione dei lavori per una riflessione da parte dei gruppi allargata al sindaco Abramo, al termine della quale spunta un atto di indirizzo politico-amministrativo sulla pratica della pubblicità: in realtà si tratta di una sorta di prova muscolare che Forza Italia imbastisce per chiarire una supremazia nel contesto della coalizione, e del resto è eloquente è il fatto che a illustrare questo atto di indirizzo sia il capogruppo azzurro Luigi Levato. Si ha l’impressione che la mediazione del sindaco sia stata comunque determinante nel disinnescare qualsiasi tentativo di seminare zizzania.
IL SINDACO IN VERSIONE DEMOCRISTIANA E un Abramo in – nemmeno tanto inediti – panni ecumenici, per non dire democristiani, neutralizza anche altri passaggi che per la maggioranza potevano diventare scomodi, come quello su un’altra pratica all’ordine del giorno, il regolamento sugli stalli per il carico e lo scarico delle merci. Il consigliere comunale di Forza Italia, Giovanni Merante, già assessore alla Mobilità nella passata consiliatura, prende la parola per esprimere più di una perplessità sul provvedimento e per rilanciare al sindaco la richiesta di un confronto sull’attività della polizia municipale, con la quale ha più di un “dente avvelenato”. «Massima apertura e disponibilità» a ogni tipo di confronto, dice secco Abramo, assecondando Merante e spegnendo subito l’accenno di incendio.
OK AL RENDICONTO 2017 È la spia di un consiglio comunale che fila sostanzialmente liscio per il centrodestra. Nessun patema d’animo nemmeno sul Rendiconto 2017, relazionato dallo stesso Abramo e illustrato nei dettagli dal consigliere Rosario Mancuso. Mancuso evidenzia che nel documento contabile «è sempre stato garantito l’equilibrio di bilancio, sia in parte corrente che in parte capitale, assicurato anche con l’applicazione dell’avanzo di 1,1 milioni per la parte corrente e 88mila euro per quella degli investimenti», inoltre «dalla gestione di competenza emerge un saldo positivo di 4,1 milioni»: tutto questo – aggiunge Mancuso – «ha permesso al Comune di migliorare il risultato di amministrazione nell’esercizio 2017 rispetto al 2016 di 996mila euro». L’opposizione, con il leader di “Cambiavento” Nicola Fiorita, il consigliere di “Cambiavento” Gianmichele Bosco e i capigruppo di “Fare per Catanzaro” Sergio Costanzo e “S&D” Roberto Guerriero, contesta i contenuti del Rendiconto contestando, in particolare, l’assenza di visione da parte dell’amministrazione comunale, e, nel dettaglio, il raddoppio dei debiti fuori bilancio e «l’aggressività» della società di riscossione dei tributi comunali, la Soget, sui cittadini anche per debiti di pochi spiccioli: in sede di controreplica, Abramo ricorda che i Comuni, compreso Catanzaro, «oggi non possono fare investimenti come nel passato a causa dei vincoli imposti dalle normative nazionali, ma stiamo dimostrando di saper fare programmazione».
OPPOSIZIONE A RANGHI RIDOTTI In sede di votazione il Rendiconto incassa l’ok con i voti favorevoli della maggioranza e 6 voti contrari dall’opposizione. Opposizione che via via perde pezzi, fino a chiudere i lavori con soli tre esponenti sui banchi della minoranza, gli stessi Guerriero e Bosco più Fabio Celia di “Fare per Catanzaro”. Guerriero, Bosco e Celia tengono duro e costringono la maggioranza a stare in aula fino alla fine, per una seduta durata complessivamente sette ore, ma i numeri sono numeri e il centrodestra i numeri li ha: sicuramente non è unita come vuol far credere e come fa apparire, ma i numeri, quelli, li ha…
Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it
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