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Astaldi di nuovo all'attacco: «Quarta querela per Manno»

Il presidente del Consorzio di bonifica Catanzarese: «Citato per diffamazione dopo aver denunciato le inadempienze sulla Diga del Melito»

Pubblicato il: 18/05/2018 – 12:45
Astaldi di nuovo all'attacco: «Quarta querela per Manno»

CATANZARO «L’impresa Astaldi è ritornata alla carica contro il presidente del Consorzio di Bonifica di Catanzaro Grazioso Manno. Lo cita per diffamazione a mezzo stampa per la quarta volta, per un articolo apparso il 2 marzo su un quotidiano». È quanto si legge in una nota diffusa dal Consorzio di bonifica.
«Nell’articolo – continua – Manno insiste sulle responsabilità dell’impresa relativamente alle inadempienze che hanno riguardato la Diga sul fiume Melito e mette in evidenza l’attività dell’impresa nella costruzione della ss 106 nel tratto Simeri-Squillace Lido che letteralmente, come ormai da innumerevoli denunce di cittadini e associazioni nonchè indagini anche della magistratura, cade letteralmente a pezzi».
«Certamente – spiega Manno – anche l’appalto del 3° macrolotto Sibari-Roseto Capo Spulico della s.s. 106 assegnato a Sirjo (società satellite di Astaldi), pone dubbi e interrogativi viste finora le “performance” (si fa per dire) del gruppo Astaldi in terra calabrese».
«Siamo alla quarta citazione – dichiara Manno – e dopo che nelle precedenti tre è stato chiesto un risarcimento di 10+10+10 milioni di euro per un totale di 30 milioni, nella prima peraltro sia il Tribunale di Catanzaro che la Corte d’Appello mi hanno dato ragione, la quarta citazione chiede il danno in via indefinita. Quanto? 30-50- 70 milioni di euro? Insomma posso pensare che il mio valore è come un’opera d’arte dal valore inestimabile!! Questo “quarto tempo” – continua Manno – mi sembra una reazione e quasi persecuzione affannosa; se qualcuno pensa di comprare il mio silenzio intimorendomi, a questo qualcuno posso ben dire che non sono disposto a stare zitto. Dopotutto la libertà di espressione è elemento fondante di uno stato e certamente non devo chiedere ad Astaldi il permesso del diritto di parola. Voglio dire a chiare lettere che il danno che in questi anni ha subito il territorio calabrese e i suoi cittadini, nonché la credibilità e reputazione della stessa regione, questo si, è davvero inestimabile, perché si tratta di un bene collettivo che appartiene a tutti, un bene comune da salvaguardare e valorizzare. Su questa vicenda ho il sostegno di tanti, di una opinione pubblica che è in grado di vedere e osservare con obiettività. Non ho paura e non ne ho mai avuta, ma coraggio da vendere! Martin Luther King diceva: “Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c’era nessuno”. Continuerò con determinazione fino all’ultimo respiro – chiosa Manno – per far pagare ad Astaldi lo stupro del territorio e la responsabilità di investimenti non fatti su asset di sviluppo fondamentali per la Calabria quale è il sistema idrico/irriguo, che ha uno straordinario valore economico e sociale. Continuerò altresì – assicura Manno – a difendermi nelle sedi giudiziarie competenti, nelle quali ripongo la massima fiducia, con lealtà, convinzione e fermezza».

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