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Lsu-lpu, Usb: «Oliverio convoca solo i “suoi” sindacati»

Il rappresentate dell’unione di base attacca il governatore e l’assessore Robbe sulla concertazione del Piano del lavoro: «Proclamato lo stato di agitazione»

Pubblicato il: 18/05/2018 – 12:14
Lsu-lpu, Usb: «Oliverio convoca solo i “suoi” sindacati»

CATANZARO «Gravi atti discriminatori del Presidente Oliverio e dell’assessore Angela Robbe nei confronti di Usb e dei lavoratori e lavoratrici ad essa aderenti». È forte la denuncia che Aurelio Monte, responsabile del Pubblico impiego per l’Usb formula nei confronti dell’esecutivo regionale. Una denuncia motivata dall’esclusione dell’organizzazione sindacale da lui rappresentata dal tavolo tecnico (nella foto) per elaborare il Piano regionale per il lavoro. Un atteggiamento questo, segnala Monte, tenuto «nonostante il riconoscimento e gli impegni assunti nei confronti della nostra sigla, in occasione del Tavolo Tecnico dello scorso mese di marzo». Così, secondo l’esponente del sindacato di base, «il presidente, sulla delicata questione della costruzione di un Piano per il lavoro e della stabilizzazione degli Lsu-Lpu, pensa di convocare e sentire solo quelle sigle sindacali a lui vicine e da sempre sponda di consenso programmatico e politico-elettorale».
«Lo scorso 16 maggio – segnala Monte – i sindacati confederali e Ugl, nella Cittadella della diunta regionale, hanno incontrato il presidente ed il suo assessore al Lavoro in una sorta “pranzo di gala” sui destini occupazionali e contrattuali dei precari, riforma dei Centri per l’Impiego, investimenti, assetto idrogeologico dei territori e Contratti di Sviluppo, oltre alle più generali e delicate sfide di Politiche del Lavoro che la Regione dovrà affrontare nei prossimi mesi. Inoltre, grave e fortemente discriminatorio, il mancato invito a Usb da parte dell’assessore al Lavoro per l’incontro del 17 maggio, con Anci Calabria per la spinosa questione dei progetti di stabilizzazione Lsu-Lpu, progetti ancora in fase di confusa e vaga risoluzione, mentre resta ancora da definire il dramma ed il destino delle decine di precari, utilizzati in molti Comuni, specie della Provincia di Vibo Valentia, ancora senza contratto».
«Usb, forte dei suoi consensi tra i precari e nell’intera società calabrese – tuona il dirigente sindacale – respinge questi attacchi discriminatori, degni solo dei regimi a democrazia limitata e condizionata. Questa organizzazione sindacale saprà come rispondere, con la mobilitazione e la lotta (nonostante molti dei propri dirigenti e militanti siano sottoposti ad azioni repressive, intimidatori e procedimenti giudiziari per le dure battaglie effettuate in questi anni) per il ripristino dei normali e dovuti rapporti sindacali, in una Regione dove vi è, ancora, estremo bisogno di reale e onesta rappresentanza democratica».
«Usb, per tali motivi e ancora una volta, lancia un monito alla Regione Calabria – prosegue la nota – affinché si smetta di praticare situazioni di distinzioni, esclusioni o preferenza, con l’effetto di negare o alterare l’uguaglianza nelle rappresentanze, che si traduce in ostacolo all’esercizio delle libertà sindacali, di cui sono titolari tutti i lavoratori».
«È per queste ragioni che, l’Unione sindacale di base della Calabria – conclude Monte – dichiara lo stato di agitazione affinché venga rispettata la piena e concreta agibilità sindacale in tutte le strutture della Regione, oltre al rispetto dei fondamentali princìpi di diritto e costituzionali».

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