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«Calabria tra i sud del mondo nel contratto Lega-M5S»

di Domenico Tallini*

Pubblicato il: 20/05/2018 – 10:17
«Calabria tra i sud del mondo nel contratto Lega-M5S»

Cosa ne pensano i 400mila calabresi che il 4 marzo hanno votato Movimento Cinquestelle della cancellazione perfino della parola Mezzogiorno (definita addirittura “marchio”) dal contratto di governo Di Maio-Salvini? Ma se il Mezzogiorno è sparito, è comparso nel contratto un capitoletto di poche righe denominato “sud”. Una differenza di non poco conto che, dietro una questione letterale, nasconde invece un preoccupante e inquietante significato. La parola “sud” è la contrapposizione della parola “nord”, il “sud” è l’esatto contrario del “nord”, per cui gli ideatori del contratto di governo hanno scientificamente tracciato una separazione politica, culturale, sociale, economica tra le due aree del Paese. Per Di Maio e Salvini esistono i “nordisti” e i “sudisti”, categorie che evocano guerre di secessione, contrasti di interessi insanabili, conflitti permanenti. I “sud” del mondo sono le aree più depresse, svantaggiate, arretrate e in questa classificazione M5S e Lega hanno inserito il Meridione e la Calabria.
Di Maio e Salvini, nel capitoletto dedicato al “sud”, parlano di “sviluppo economico omogeneo per il Paese” e dell’obiettivo di colmare il gap tra nord e sud”. Le due affermazioni sono in contraddizione tra loro. Se nord e sud andranno alla stessa velocità, il gap resterà immutato e il Mezzogiorno (a noi piace ancora chiamarlo così) manterrà la sua distanza abissale dal nord. Il Mezzogiorno e la Calabria hanno invece bisogno di andare a velocità doppia per colmare il gap con le aree più avvantaggiate del Paese.
Avremmo voluto trovare, nel contratto di governo gialloverde, impegni precisi, circostanziati, dotati di copertura finanziaria su infrastrutture, reti portuali, politiche del lavoro, turismo e beni culturali, agricoltura innovativa.
Nulla di tutto ciò. Restano le mance elettorali che hanno prodotto anche nella nostra regione quel 43% a favore del Movimento Cinquestelle.
Noi ci batteremo perché le politiche nazionali riconoscano la priorità della questione meridionale, perché le poche righe di quel sofferto capitoletto diventino pagine positive di un riscatto sociale ed economico che non può più attendere.

*consigliere regionale Forza Italia

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