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Stop a “Sport Village”, caos politico a Catanzaro

L’organizzazione denuncia su Facebook manovre e dispetti per boicottare l’evento. Chiamati in causa i big del centrodestra. Partono le prime querele

Pubblicato il: 20/05/2018 – 13:14
Stop a “Sport Village”, caos politico a Catanzaro

CATANZARO Rischia di diventare un caso politico il mancato svolgimento di “Catanzaro Sport Village”, reso noto in un lungo e tormentato post su facebook da uno degli organizzatori dell’evento, Francesco Scavelli, presidente dell’associazione culturale “Alkon”. Rischia di diventare un caso politico perché, nel suo messaggio social, Scavelli motiva lo stop all’iniziativa con un vero e proprio boicottaggio e con una serie di “manovre” e ripicche che, secondo la sua denuncia, coinvolgerebbero esponenti di primo piano della politica catanzarese, a partire dal sindaco Sergio Abramo, dal vicesindaco Ivan Cardamone e dal capogruppo di Forza Italia alla Regione, Mimmo Tallini, che non perde tempo a dire la sua e querela Scavelli.
I PRIMI PASSI DELLA VICENDA “Catanzaro Sport Village” si sarebbe dovuto svolgere allo stadio Ceravolo, trasformato nell’occasione in un contenitore di eventi con finalità solidali e ambientali visto che – ricorda Scavelli nel suo post – nell’organizzazione c’era «la collaborazione con la Reset Academy Insuperabili Onlus, per sostenere il primo InSuperCamp alla presenza di istruttori qualificati, per l’apertura della prima Academy di calcio in Calabria per persone con disabilità psico-motorie, sostenuta da grandi campioni del calcio, e per aiutare l’associazione “Mare” che si occupa del salvataggio di cetacei e tartarughe marine in tutto il territorio calabrese”. L’organizzatore inoltre ricorda che «il “Catanzaro Sport Village” aveva incassato dal primo momento la piena condivisione del sindaco Sergio Abramo, il quale già da novembre 2017, avendo capito l’importanza del progetto, ha invitato gli assessorati competenti a concedere il patrocinio gratuito, senza nessun onore di gestione». E, Scavelli, ricorda anche che «il Catanzaro Calcio, firmatario di una apposita convenzione con il Comune, aveva dato piena disponibilità nell’utilizzo» dello stadio «in quanto partner del progetto sin dall’inizio». Ma qui le cose si complicano, almeno secondo il racconto di Scavelli, e si complicano perché a suo dire entra in gioco la sua amicizia con Sergio Costanzo, uno dei big della politica catanzarese, consigliere comunale capogruppo di “Fare per Catanzaro” oggi all’opposizione dopo anni di militanza nel centrodestra di Abramo e di vicinanza con il leader territoriale di Forza Italia, Mimmo Tallini.
IL PRECIPITARE DEGLI EVENTI A questo punto, nel suo post Scavelli tira in ballo il vicesindaco, e assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, che – sostiene il presidente dell’associazione “Alkon” organizzatrice di “Catanzaro Sport Village” – avrebbe messo i bastoni tra le ruote all’evento, alla fine «sabotandolo» e in questo «ispirato dal suo mentore Tallini». Scavelli prosegue nel suo racconto: «Vista l’importanza dell’iniziativa, con concerti, tornei e street food, il vicesindaco Cardamone, detentore anche della delega al patrimonio, mi ha invitato, alla presenza di numerose persone, a pagare un ticket per l’utilizzo dello stadio “Nicola Ceravolo” di circa 8.000 euro al giorno come da regolamento approvato, per 8 giorni, oltre alle spese accessorie di utenze, pulizia, manutenzione assicurazione sicurezza, ripristino degli ambienti. Il 17 maggio – annota il presidente di “Alkon” su facebook – il sindaco Sergio Abramo, da me immediatamente informato, inorridito della vicenda, ha prontamente incaricato gli assessorati competenti a redigere la delibera per la concessione e l’approvazione del patrocinio gratuito; ancora una volta il vicesindaco Cardamone, con delega al patrimonio in questo caso, pare abbia imposto a qualche dirigente di ritirare la delibera caricata nel sistema informatico, per fare aggiungere il tanto desiderato ticket con cui risanare probabilmente le casse del comune stesso, ma – sostiene Scavelli – non tenendo conto dello scopo dell’iniziativa, ideata esclusivamente per fini puramente solidali e di inclusione sociale».
L’EPILOGO Esprimendo profondo rammarico anche le scuse ai catanzaresi, Scavelli chiude su Facebook la sua ricostruzione della vicenda: «Venerdì 18 maggio, un parente a me caro mi informa che la delibera non aveva avuto il decorso da me sperato. Ancora una volta a detta dei tecnici dei dirigenti del Comune, il vicesindaco Ivan Cardamone, ha dato l’ordine di bloccare la delibera per modificarla inserendo il ticket per il pagamento, semplicemente perché il sottoscritto continua ad essere ed è amico di… Sergio Costanzo…», scagliandosi contro «lo spirito clientelare» che animerebbe alcuni rappresentanti istituzionali.
TALLINI NON CI STA Ovviamente, il tutto non poteva passare inosservato, e infatti arriva subito una reazione, quella di Mimmo Tallini, che definisce «intollerabile che si addebitino al sottoscritto fatti e responsabilità per decisioni amministrative del Comune di Catanzaro che tra l’altro appartengono all’esclusiva sfera dirigenziale». Tallini aggiunge: «Non frequento il Comune di Catanzaro da quando ho deciso di non candidarmi e nemmeno da consigliere ho mai interferito per condizionare o peggio per orientare decisioni di competenza dei dirigenti. Rendo noto pertanto – di aver dato mandato ai miei legali di querelare tale Scavelli, rappresentante legale dell’associazione denominata Sport Village che su Facebook mi indica come il mandante occulto che si sarebbe adoperato per impedire lo svolgimento di un’iniziativa presso lo stadio comunale. Sarà quella – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – anche la sede idonea in cui non sarà difficile dimostrare l’esistenza di una vera e propria strategia finalizzata alla diffamazione di persone onorabili e perbene e attuata come unico ed esclusivo strumento di lotta politica».

a. cant.

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