È arrivato nella procura di Catanzaro il 30 ottobre 2012 per ricoprire l’incarico di procuratore aggiunto. Domani giurerà come procuratore capo di Reggio Calabria. Ma nel capoluogo, oggi, è stato il tempo dei saluti, dei bilanci e della commozione. Giovanni Bombardieri, dopo cinque anni e mezzo, lascia l’ufficio di Procura di Catanzaro «dopo tutto il lavoro che è stato fatto – racconta –, siamo partiti da una Procura che aveva 18 sostituti e adesso abbiamo 24 sostituti e tre aggiunti. Una Procura che aveva sei sostituti in Dda e oggi ne ha 12, quindi con la possibilità di affrontare il lavoro in maniera diversa. È un lavoro che è iniziato tempo fa, con il procuratore Lombardo e il procuratore Borrelli con cui insieme abbiamo posto le basi per questo rinnovamento che ha trovato lo sprint con il dottore Nicola Gratteri che è riuscito a trasformare questa macchina, come dice lui, in una macchina da guerra. È una Procura che può affrontare qualsiasi situazione, che ha una capacità di approccio nei confronti dei fenomeni criminali, di ordinaria e Dda, veramente elevato. Ha magistrati preparatissimi, ragazzi giovani che sono motivati e che sono venuti qui per scelta perché hanno creduto nel progetto del dottore Gratteri. E poi ha un personale amministrativo che è sempre stato disponibile, che ha supplito con la generosità alle carenze di organico e di strutture. Lascio un grande ufficio sotto il profilo professionale e umano». Domani sarà a Reggio Calabria, cosa si aspetta? «Reggio Calabria è un ufficio di grande tradizione, un grande ufficio, molto importante. Diciamo che è una Procura più grande e sicuramente non ci saranno gare in cui arrivare primi. Si tratta di attività di lavoro concorrenti perché l’obbiettivo è per tutti unico: sconfiggere l’illegalità in tutti i territori della Calabria. Mi aspetto dei colleghi bravi, motivati, che hanno dimostrato fino ad oggi, sotto la guida sapiente dei precedenti procuratori, di far bene il loro lavoro e che hanno ottenuto tanti successi». Cambieranno i rapporti di collaborazione tra Catanzaro e Reggio? «Ma c’è sempre stata collaborazione – afferma Bombardieri – e sicuramente non verrà meno. Noi abbiamo sempre collaborato da Catanzaro con Reggio Calabria perché molte sono le indagini che convergono su aree criminali contigue. Quindi diciamo che non ci sarà una nuova collaborazione, continuerà la collaborazione che c’è sempre stata».
«ATTENTO AGLI ADULATORI» Se le parole del nuovo procuratore di Reggio sono benevole e diplomatiche, non tradisce la propria natura schietta il procuratore capo Gratteri, che avverte: «Non sarà facile». Il nuovo capo a Reggio «troverà molti adulatori ad aspettarlo», ma «lui saprà capire, perché è intelligente», chi recita una parte e chi è sincero. Perché a Reggio Calabria, dove Gratteri ha lavorato per 23 anni, «esiste una criminalità organizzata cruda e violenta ma esiste anche una criminalità non organizzata, la cosiddetta zona grigia, non meno pericolosa della ‘ndrangheta, non meno pericolosa di quella che lui ha incontrato qui a Catanzaro». Gratteri ha elogiato la «generosità e l’estrema onestà» del procuratore Bombardieri, che dovrà però «stare molto attento alle ipocrisie e alle falsità» dalle quali saprà difendersi perché uomo onesto che ha il senso dell’organizzazione dell’ufficio, «e da questo punto di vista mi è stato prezioso – aggiunge – per l’aiuto che mi ha dato organizzando al meglio la Procura di Catanzaro. E se siamo riusciti a migliorarla facendo passi da gigante che sono sotto gli occhi di tutti, con l’aiuto di ogni dipendente», Bombardieri è stato prezioso per il suo senso della direzione e organizzazione. «Gli manca – lo punzecchia Gratteri – il senso della cattiveria che serve per fare il Procuratore. Spero di riuscire – scherza – a fargli entro domani una trasfusione della mia cattiveria». E chiude: «Sono sicuro che sarà un grande procuratore».
https://www.youtube.com/watch?v=xDURkJevH8U
«SEMPRE PRESENTE» «Il dottore Bombardieri c’è stato sempre», ha detto il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto che ha lavorato accanto a lui, prima da sostituto e poi da coordinatore della Dda, fin dall’arrivo nel 2012. Un uomo, lo descrive Luberto, «con le scarpe incollate sotto la scrivania», per sottolinearne la presenza costante «che ha rappresentato una sicurezza per me come pm prima e come aggiunto poi». E se Bombardieri, ha concluso Luberto, «andrà a guidare una delle Procure più importanti nel contrasto alla ‘ndrangheta significa che abbiamo lavorato bene nel raggiungimento di questo traguardo». Per il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla quelli con Bombardieri sono stati «sei anni di lavoro intenso in cui il nuovo procuratore di Reggio ha fatto da collante tra i colleghi ed è stato un punto di riferimento per il personale».
«RIGORE MORALE» Nell’aula magna del palazzo di Corte d’Appello Bombardieri ha ricevuto i saluti del presidente Domenico Introcaso, che ha sottolineato il «rigore morale, la sensibilità e la serenità di giudizio» del nuovo procuratore di Reggio. Giovanni Bombardieri ha ricevuto, inoltre, i saluti del procuratore generale Otello Lupacchini, dell’avvocato generale Beniamino Calabrese, del presidente dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, avvocato Iannelli e del presidente della Camera penale, Giuseppe Carvelli. Domani alle 10 la cerimonia di giuramento a Reggio.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
x
x