REGGIO CALABRIA I nuovi arrivi in consiglio regionale scatenano il caos in Forza Italia. Il parlamentino calabrese è finalmente pronto a prendere atto dell’incompatibilità di Wanda Ferro e Francesco Cannizzaro – entrambi eletti in Parlamento – e ad accogliere i “non eletti”, rispettivamente Giuseppe Mangialavori – che, da new entry al Senato, verosimilmente lascerà libero il suo scranno – e Giuseppe Pedà. Per il posto di Mangialavori ha già avanzato pretese ufficiali Gianpaolo Chiappetta (ve ne abbiamo parlato qui) sulla base dell’interpretazione della legge elettorale, ma spera anche Claudio Parente.
E sono proprio questi nuovi avvicendamenti a infiammare gli animi dei forzisti calabresi. Il primo, aspro, confronto è avvenuto sabato scorso, a Cosenza, a casa della coordinatrice regionale Jole Santelli.
Un vertice informale che via via si è trasformato in una contesa dai toni alti, forse oltre le righe, causata dalle diverse visioni rispetto ai futuri assetti dei gruppi consiliari.
Partiamo dai punti di contatto: tutti i berlusconiani presenti – oltre a Santelli e Tallini c’erano anche Roberto Occhiuto, Cannizzaro e Mangialavori – hanno trovato una convergenza rispetto al ruolo di Gianluca Gallo (entrato da pochi mesi in Consiglio al posto di Giuseppe Graziano), che dovrebbe diventare il neo capogruppo della Casa delle libertà, carica finora ricoperta da Cannizzaro.
Le posizioni, invece, sembrano molto distanti proprio per quel che riguarda la leadership e la composizione del gruppo di Forza Italia. Pedà e Parente, nel 2014 schierati nella lista Cdl, sarebbero infatti intenzionati ad aderire alla formazione azzurra. E sono i loro possibili ruoli, in particolare, ad alimentare le incomprensioni tra i big dello stato maggiore forzista. Chiappetta, invece, ha annunciato di essere pronto a iscriversi al gruppo della Cdl.
Tallini, capogruppo “reggente” dopo l’addio di Nicolò (passato a Fratelli d’Italia), vorrebbe lasciare il suo posto a Parente (sempre ammesso che sia lui a subentrare) per dedicarsi al suo incarico di segretario dell’Ufficio di presidenza; Cannizzaro, da parte sua, non vede di buon occhio questa staffetta e sarebbe al lavoro per piazzare Pedà al vertice del gruppo Fi.
Queste differenti visioni avrebbero scatenato un dibattito molto concitato a casa Santelli. A fare la parte del leone sarebbe stato proprio Tallini, che avrebbe usato parole dure nei confronti dei suoi compagni di partito e, una volta lasciato il vertice, contro lo stesso Occhiuto, in un faccia a faccia avvenuto per strada.
Tallini, tra l’altro, avrebbe chiesto a Cannizzaro e a Mangialavori di dimettersi al più presto dal Consiglio in virtù dei superiori «interessi del partito» e per facilitare la nuova composizione del gruppo Fi. Su questo punto, i due parlamentari non avrebbero manifestato obiezioni. Pare, anzi, che Cannizzaro potrebbe rassegnare le sue dimissioni già domani, mentre Mangialavori sarebbe pronto al passo indietro subito dopo la sua surroga, che può avvenire solo dopo la decadenza di Ferro.
Il tasto dolente è però quello relativo ai ruoli che i nuovi arrivati potrebbero ricoprire. Tallini sintetizza così la sua posizione: «Serve un gioco di squadra che ci permetta di individuare in modo equo ruoli che siano utili alla crescita del partito». Cannizzaro e Pedà faranno un passo indietro?
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
x
x