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Consiglieri “fannulloni”, polemica per le assenze a fine seduta

In tanti abbandonano l’Aula ed è la minoranza a garantire il numero legale. Guccione chiede una verifica di maggioranza. E il governatore replica: «No a strumentalizzazioni»

Pubblicato il: 22/05/2018 – 13:08
Consiglieri “fannulloni”, polemica per le assenze a fine seduta

REGGIO CALABRIA L’ennesimo scontro è andato in scena al termine dell’ultimo consiglio regionale. Sono le 19,20 circa quando il consigliere della Casa delle libertà Gianluca Gallo evidenzia il fatto che «anche nell’odierna seduta, come in moltissime altre occasioni, la minoranza garantisce la presenza del numero legale».
 Carlo Guccione, che della maggioranza è voce (molto) critica, chiede «un momento di riflessione e una verifica della maggioranza poiché in tante, troppe, occasioni non è stata in grado di garantire il numero legale». 
E il governatore Oliverio non abbozza, sceglie di intervenire dopo quella che considera una «provocazione». E ritiene «necessario evitare strumentalizzazioni da parte dei consiglieri». Comunque spiega di «voler raccogliere la provocazione». Poi si appella «alla responsabilità dei singoli in quanto rappresentanti degli interessi dei cittadini», e li invita, «nel caso in cui gli stessi ritengano esistano reali problemi in seno alla maggioranza, a utilizzare gli istituti previsti dal regolamento e presentare la mozione di sfiducia». Invita, poi, provocatoriamente, la minoranza a non garantire il numero legale e i consiglieri tutti «a non cavalcare l’onda del populismo e della visibilità mediatica a dispetto degli interessi dei calabresi». La seduta si chiude qualche minuto dopo, quando la proposta di rinvio avanzata dal capogruppo pd Sebi Romeo viene approvata. Il succo è che tanti erano andati via perché dalla parte finale dei lavori non dipendevano esattamente le sorti della Calabria. Capita spesso, e Giuseppe Giudiceandrea (Dp) trova il modo di stigmatizzare questo atteggiamento. 
Resta, però, un problema politico. Che Oliverio decide di riproporre a qualche ora dal consiglio regionale. 
«Ai consiglieri regionali, soprattutto a quelli di lungo corso, a quelli che hanno una lunga esperienza politica alle spalle – scrive –, ho chiesto di evitare il solito teatrino delle politica “politicante”; di quella politica, cioè, che ripete ossessivamente atteggiamenti che appartengono al passato e utilizza, per esempio, una momentanea, incidentale mancanza del numero legale per strumentalizzare politicamente la tenuta e la compattezza della maggioranza». La richiesta di una verifica politica non gli è piaciuta. «Sia chiaro – aggiunge Oliverio – che non voglio assolutamente giustificare coloro che erano assenti. Ognuno è chiamato a rispondere, in prima persona, di fronte ai cittadini che lo hanno eletto per svolgere il lavoro di consigliere regionale. L’assenza in aula, quindi, non ha e non può avere alcuna giustificazione. È un problema morale che riguarda ogni singolo consigliere regionale e può essere giustificata solo in caso di estrema necessità e urgenza. Il sottoscritto, che oltre a essere presidente della Regione è anche consigliere regionale, malgrado le incombenze e le responsabilità che riguardano la sua funzione, non ha mai fatto mancare la sua presenza ai lavori del consiglio regionale, dall’inizio alla fine delle sedute. Così come non ha mai delegato altri a presiedere le riunioni della giunta regionale. Quando i cittadini ti investono di una responsabilità, sei tu, in prima persona, che rispondi alla fiducia che essi hanno riposto in te, votandoti ed eleggendoti. E sei sempre tu che devi renderne conto. È chiaro che, nel caso dovesse verificarsi la mancanza di una parte della maggioranza rispetto ad atti particolarmente importanti come l’approvazione di un bilancio regionale, si porrebbe un problema politico serio. Detto questo vorrei dire a chi continua a segnalare con accanimento ingiustificato problemi all’interno della maggioranza che, comunque, esistono appositi strumenti per verificare se ci sono o meno problemi di tenuta all’interno di una maggioranza. Chi fa parte della maggioranza, può presentare una mozione di fiducia alla giunta. Solo così sI può verificare se esiste o meno di una maggioranza politica. La stessa cosa può fare la minoranza che può proporre al Consiglio una mozione di sfiducia’». 
«La Politica, quella con la P maiuscola – prosegue il presidente della Regione – mi ha insegnato che quando ci sono problemi all’interno di una maggioranza si devono porre a viso aperto, alla luce del sole, pubblicamente e con coraggio e non attraverso camarille e tentativi di logoramento, aspettando il momento più opportuno, magari quando uno o due consiglieri regionali si assentano dall’Aula per soddisfare i propri bisogni fisiologici, per tendere imboscate e denunciare l’assenza del numero legale. Anche questo è un modo per delegittimare e sfilacciare l’immagine dell’assemblea regionale e della politica e non di Oliverio. Agitare i problemi senza mai andare al cuore delle questioni al solo scopo di ottenere un titolo con il proprio nome sui giornali non fa bene alla politica e alle istituzioni democratiche. Quando ci sono problemi se ne deve prendere atto e, se è il caso, si dichiara conclusa un’esperienza di governo. Naturalmente, lo ripeto ancora una volta, con ciò non voglio assolutamente giustificare chi, ingiustificatamente, si assenta dai lavori del consiglio regionale e pensa di esercitare il ruolo di consigliere come un “turista di passaggio”. Costui, a mio avviso, farebbe meglio a trarne le conseguenze e a rinunciare al ruolo che gli hanno assegnato gli elettori».

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