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Bando per l’autoimpiego, si rischia una marea di ricorsi

Sono circa 1.200 gli aspiranti esclusi dalla Regione. Per la burocrazia le loro domande vanno respinte perché non avrebbero firmato tutti i fogli delle richieste. Ma molti pensano di rivolgersi al Tar

Pubblicato il: 23/05/2018 – 12:38
Bando per l’autoimpiego, si rischia una marea di ricorsi

COSENZA Bandi regionali e partecipanti, da sempre una storia lunga e travagliata. Non fila liscio neanche quello per l’autoimpiego. Più di 1200 aspiranti concorrenti sono stati esclusi. E alcuni sono sul piede di guerra e pronti a rivolgersi all’autorità giudiziaria se sulla vicenda non interverrà la Regione in qualche modo facendosi garante degli eventuali ricorsi in autotutela. In buona sostanza l’esclusione è avvenuta per la mancata firma su tutti i fogli della documentazione richiesta al momento della presentazione della domanda. Per molti avvocati ed esperti del settore, interpellati dagli esclusi, la richiesta sarebbe illegittima anche perché alla lettura del bando si fa esplicito riferimento alla sottoscrizione della sola domanda (e non di tutti i fogli). Gli uffici regionali, in una nota diffusa una settimana fa proprio a richiesta di chiarimento, hanno richiamato gli articoli 4 e 9 dell’avviso pubblico.
GLI ARTICOLI Se la possibilità di ricorrere al Tar non è più così remota è perché la risposta fornita dai burocrati regionali non sarebbe, per i partecipanti al bando, propriamente esaustiva. L’articolo 4 dell’avviso pubblico spiegava in modo chiaro chi poteva presentare la domanda e tutti gli obiettivi che il programma dell’autoimpiego, finanziato con i fondi Fesr-Fse2014-2020, si propone di raggiungere nel medio e lungo periodo. Più articolato è invece l’articolo 9, che va nel dettaglio della presentazione della domanda. Dopo la sezione che riguarda tutte le modalità di caricamento online dei documenti e di spiegazioni per accesso alla piattaforma, appositamente realizzata per il bando, si arriva alla parte relativa alla sottoscrizione. «Non saranno ammissibili le domande – è riportato nell’avviso all’articolo 9 – con documentazione incompleta e/o non conforme alle disposizioni di Legge e del presente Avviso e/o non sottoscritta». In entrambi gli articoli non si fa riferimento alla sottoscrizione di tutte le pagine inviate per essere ammessi alla fase di valutazione, ma solo a una sottoscrizione generica. Filtra, tra chi si è occupato del bando, che proprio la “sottoscrizione” fosse da riferire a tutte le pagine, mentre così non è per chi presentando la domanda si sarebbe aspettato una dicitura più precisa. L’unica parte dell’avviso pubblico dove si fa richiesta di siglare tutti i fogli è quella relativa alla “Domanda di agevolazione”.
L’AUTOIMPIEGO Sul piatto ci sono circa 10 milioni di euro da ripartire in questo modo: poco più di 3 milioni per percorsi di sostegno alla creazione di impresa e al lavoro autonomo (servizi di accompagnamento e/o incentivi), la restante parte in percorsi con lo stesso indirizzo ma spinti al ricambio generazionale. Tra le più varie sono le spese ammesse a finanziamento mentre le iniziative finanziabili sono state individuate tra le attività di libero professionista a quello di industriale e artigianato.

Michele Presta

m.presta@corrierecal.it

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