CROTONE Il soprintendente dei beni e delle attività culturali e del turismo della Calabria, Mario Pagano, replica e il Comune di Crotone conferma. La vicenda riguarda lo smantellamento della tribuna dello stadio “Ezio Scida”. Il Mibact aveva autorizzato la costruzione della tribuna, per consentire al Crotone calcio di giocare le partite casalinghe nel campionato di serie A. L’autorizzazione era a tempo e scade il prossimo 18 di luglio. L’assessore comunale allo Sport, lo scorso 18 febbraio, tramite Pec aveva chiesto al ministero una proroga, considerato che l’amministrazione ha deciso la delocalizzazione dello stadio. Il coinvolgimento del Mibact è legato alla presenza sotto lo stadio di resti archeologici risalenti al periodo ellenico. Lo scorso 22 maggio l’assessore Frisenda aveva raccontato al Corriere della Calabria di non avere avuto nessuna risposta da parte del Mibact alla richiesta di proroga e che, quindi, si accingeva a richiederla. Questa mattina il soprintendente Pagano ha chiesto di replicare con un comunicato nel quale si legge: «Leggo con stupore l’articolo in oggetto, e ancor più la dichiarazione dell’assessore allo Sport Giuseppe Frisenda. Nel merito: Alcuna formale richiesta di proroga è mai pervenuta alla scrivente Soprintendenza». Smentita che è stata fatta pervenire anche a Frisenda, che a questo punto ha tirato fuori i documenti: il testo della lettera inviata al Mibact per chiedere la proroga e la ricevuta di ricezione del documento da parte del ministero. Il testo è stato, infatti, inviato tramite Pec all’indirizzo mail mbac-dgabap.servizio2@mailcert.beniculturali.it. La data è quella indicata dall’assessore Frisenda e riportata nell’articolo del Corriere e cioè il 19 febbraio scorso. Lo stesso testo, sempre mediante Pec e nella stessa data, è stato inviato dal Comune al prefetto e al questore di Crotone. Nella replica il soprintendente Pagano scrive ancora che «non risulta che il Comune di Crotone abbia ottemperato ad alcune delle prescrizioni richieste nell’autorizzazione biennale di occupazione temporanea per spettacoli, che scadrà il prossimo 18 luglio; meraviglia ancor di più la prospettata mancanza di fondi per lo smontaggio, in quanto lo smontaggio stesso era previsto fin dall’inizio dal contratto». Per quanto riguarda la prima questione, Frisenda ricorda di «avere avuto incontri ufficiali con la società di calcio per la delocalizzazione dello stadio e che l’iter formale è stato già avviato. È stata anche individuata l’area dove costruire il nuovo stadio, che sarà inserita nel redigendo Psc». Per quanto concerne, invece, i fondi per lo smantellamento «il problema non è lo smantellamento, ma il fatto che occorre costruire nuovamente gli spogliatoi e i bagni». Frisenda conclude, dicendo «di confidare nel superamento di questo momento di impasse, nella certezza che la soluzione è possibile, potendo contare sulla sensibilità istituzionale del Soprintendente».
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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