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L’ambita poltrona “sospesa” di palazzo dei Bruzi

Il prefetto di Cosenza chiede a Occhiuto uno stop dell’incarico all’assessore Spataro dopo la condanna per il caso Tesi. Il sindaco prende tempo. Ma in municipio si tesse la trama per la sostituzio…

Pubblicato il: 23/05/2018 – 15:06
L’ambita poltrona “sospesa” di palazzo dei Bruzi

COSENZA Non è mai stagnante l’acqua della politica. La notizia dell’avviso di sospensione per Michelangelo Spataro dall’incarico di assessore comunale, comunicata dal prefetto Gianfranco Tomao al primo cittadino Mario Occhiuto in applicazione della legge Severino, fa scaldare i motori per la corsa alla poltrona per ora “sospesa”. Per Spataro, assessore con delega all’Urbanistica e ai Trasporti, condannato in appello nell’ambito del processo “Tesi” per la bancarotta fraudolenta dell’ente in house delle regione Calabria, si prospettano settimane caotiche. Erano stati prima i consiglieri di opposizione a chiedere al massimo rappresentante del governo in città che si applicasse la legge per il duo Spataro-Vigna, poi nelle scorse ore anche il senatore Nicola Morra. Tanto tuonò che piovve e la comunicazione è arrivata. «Mi difenderò in tutte le sedi possibili», replica l’assessore. Per Luciano Vigna nessuna incompatibilità viste le dimissioni rassegnate nel corso del penultimo consiglio comunale.
CAOS CALMO Dal secondo piano di palazzo dei Bruzi trapelano le intenzioni di Mario Occhiuto di aspettare. Saranno settimane in cui si cercherà di capire le tempistiche relative al ricorso che presenterà Michelangelo Spataro, inibito dal poter partecipare alle riunioni di giunta e decaduto dalla carica di consigliere dopo la nomina ad assessore. Il sindaco tratterrà le deleghe ma non è uno scenario a lungo termine. E quindi si riesumano vecchi accordi, “staffette” e possibili azioni rivendicative.
I RETROSCENA POLITICI Ecco una serie di ipotesi da tenere in considerazione. Gli ultimi consigli comunali al netto di presenze e voti hanno fatto emergere avvicinamenti, allontanamenti e malumori. Nasce la “Piattaforma dei sei”. I componenti sono: Francesco De Ciccio (già assessore); Giovanni Cipparrone, Pasquale Sconosciuto, Francesco Cito, Marco Ambrogio e Francesco Spadafora. Di questi due sono entrati nel palazzo di governo come opposizione (Ambrogio e Cipparrone) ma la loro presenza al chiacchierato consiglio con all’ordine del giorno il bilancio preventivo ha permesso di portare a casa per la maggioranza un risultato importante. I due non avanzano pretese, ma di quel gruppo le mai velate ambizioni di Francesco Spadafora (consigliere più votato in città, ndr) di ricoprire l’incarico di presidente del consiglio comunale potrebbero ritornare in maniera prepotente. Anche perché ci sarebbe l’accordo per una “staffetta”: Pierluigi Caputo prenderebbe il posto di Spataro (qualora i tempi di risoluzione siano lunghi) e Francesco Spadafora si accomoderebbe sullo scranno riservato al presidente. Ambizioni da assessore potrebbe averle anche Sergio Del Giudice. Il consigliere della lista “Occhiuto bis”, eletto anche alla provincia, negli ultimi consiglio comunali è apparso sempre più defilato, tra arrivi in ritardo e presenze sempre ballerine. Un posto in giunta potrebbe ambirlo anche Andrea Falbo che di recente ha ricevuto delle deleghe da parte del sindaco. Falbo, da sempre fidata pedina nello scacchiere di Occhiuto, soprattutto nell’ultima riunione di assise si è prodigato nel tessere le lodi di questi 7 anni targati Occhiuto.

Michele Presta

m.presta@corrierecal.it

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