SILVANO D’ORBA È morto per un tumore al polmone, che gli era stato diagnosticato pochi giorni fa, l’autotrasportatore Giovanni Amato, 60 anni, originario di Aprigliano (Cosenza) e residente in paese, arrestato nel settembre dello scorso anno con l’accusa di avere adescato, da fine 2015, sui social network, alcune studentesse minorenni di un istituto superiore di Alessandria. La notizia è stata resa nota a funerali avvenuti. L’8 maggio, durante l’udienza a Torino, i difensori Giuseppe Lanzavecchia e Davide Daghino avevano ottenuto il rinvio a settembre proprio per le condizioni di salute dell’uomo, nel frattempo scarcerato. Il camionista era in attesa di una perizia psichiatrica che avrebbe dovuto determinare la patologia, secondo loro compulsiva, che lo avrebbe portato a commettere i reati. «Dispiace – commenta Lanzavecchia – che la vicenda si sia conclusa senza che Amato abbia potuto dimostrare che i fatti erano ben diversi da quelli contestati».
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