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Catanzaro, la “metamorfosi” di Sergio Abramo

Il sindaco, in una nuova veste “democristiana”, interviene per ribadire l’unità della sua maggioranza di centrodestra ma lancia segnali di distensione anche al centrosinistra

Pubblicato il: 24/05/2018 – 20:20
Catanzaro, la “metamorfosi” di Sergio Abramo

CATANZARO La nuova veste di Sergio Abramo. Ai più attenti osservatori politici del capoluogo da tempo non sta sfuggendo una significativa “evoluzione”, quasi una “metamorfosi”, del sindaco di Catanzaro, e indirettamente è lo stesso Abramo a confermare questa impressione nell’intervento dell’altro ieri. Una lettura molto sommaria delle parole del primo cittadino catanzarese, infatti, porta a limitarne la portata nella necessità di “imbullonare” la sua maggioranza al Comune, in questi mesi non particolarmente coesa, e di rilanciare l’azione della sua giunta, appannata in alcuni settori e zoppicante in altri, ma un’analisi più approfondita dell’intervento, filtrato poi da altri segnali, sembra disegnare un profilo molto più complesso di Abramo.
IL TECNICO POLITICO (OGGI PIÙ POLITICO…) Il profilo di un Abramo sempre più abile e avveduto politico. Il sindaco di Catanzaro da sempre si è sforzato di non farsi risucchiare dalle logiche della politica cosiddetta “politicante”, puntando soprattutto sulla sua impostazione ed esperienza tecnico-pragmatica, ma uno che riesce a farsi eleggere quattro volte alla guida del Comune capoluogo della Calabria non può non essere un politico a tutto tondo (ferme restando le sue competenze tecniche). Ed è innegabile che, soprattutto in questi ultimi tempi, Abramo abbia maturato una capacità di mediazione per certi versi “democristiana” (intesa in un’accezione positiva). Lo sta dimostrando in un momento non facile come quello che sta vivendo il centrodestra catanzarese e calabrese, alle prese con tensioni già evidenti nell’orizzonte delle Regionali 2019, che interessano tutti, Abramo compreso: nel capoluogo – secondo gli analisti più avveduti – sarebbe in atto uno scontro “strisciante” tra due principali alleati del sindaco, il capogruppo di Forza Italia alla Regione Mimmo Tallini e l’ex senatore Piero Aiello, mentre a livello regionale soprattutto nel campo forzista le scintille territoriali tra Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria ormai sono all’ordine del giorno. In questo bailamme, Abramo, molto abilmente, non prende apertamente posizione, ma distribuisce equanimemente le sue attenzioni, soprattutto al Comune di Catanzaro, ora accontentando una fazione ora un’altra. Quello che – per molti osservatori – appare chiaro, tuttavia, è che Abramo ultimamente si stia muovendo con passo “ecumenico” e stia parlando molto in termini di civismo perché in realtà, anche alla luce dell’esito delle Politiche dello scorso 4 marzo, per lui il campo del centrodestra e di Forza Italia potrebbe essere diventato un po’ stretto, in vista di una possibile futura candidatura bis alla presidenza della Regione o di una ipotetica possibile sfida oltre i confini della Calabria.
«PROFICUA COLLABORAZIONE CON LA REGIONE» Insomma, è un Abramo che si starebbe guardando intorno, quasi a 360 gradi. E non sembra un caso che persino i suoi toni rispetto alla Regione a guida Mario Oliverio siano cambiati rispetto a quelli delle elezioni comunali 2017 di Catanzaro e anche delle ultime politiche. I toni sono cambiati e si sono parecchio distesi, se si considera che Abramo, nel suo ultimo intervento, dice testuale che con la Regione «al di là delle differenze di schieramento si è instaurata, almeno per il momento, una proficua collaborazione». Certo, nelle sue parole ci sono vari distinguo (“al di là delle differenze”, “per il momento”), ma poi contano anche i segnali: e tra questi c’è anche la mano tesa all’opposizione di centrosinistra al Comune di Catanzaro, una mano tesa che potrebbe consentire ad Abramo di riportare nella sua maggioranza qualche consigliere comunale che un anno fa si era allontanato. In più, nelle sedute di consiglio comunale il sindaco non perde occasione per invitare anche il centrosinistra a una battaglia comune in difesa di Catanzaro, e in una riunione al Comune avrebbe persino condiviso le preoccupazioni di gran parte della minoranza su alcune criticità esistenti in città. Ora, saranno sicuramente tutte riflessioni forzate, tipiche dei “retroscenisti” a tutti i costi, ma allora come spiegare l’ultima apertura di Abramo «alle sottolineature delle minoranze, quando queste vengono portate avanti con spirito costruttivo e nell’interesse della città»?

Ant. Cant.

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