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Chiesto l'ergastolo per il boss Grande Aracri

Si è conclusa la requisitoria del sostituto pg Guarascio nell’appello del processo Kyterion. Il magistrato ha sollecitato pene pesanti per tutti gli imputati

Pubblicato il: 24/05/2018 – 17:12
Chiesto l'ergastolo per il boss Grande Aracri

CATANZARO Ha ripercorso, in maniera breve e concisa, tutta la storia di uno dei clan più feroci e ramificati della criminalità calabrese, dall’ascesa dei cutresi all’omicidio Dragone. Nell’aula magna della corte d’Appello di Catanzaro il sostituto procuratore antimafia Domenico Guarascio, applicato come sostituto procuratore generale, ha parlato per circa due ore nel corso della requisitoria al processo di secondo grado “Kyterion” che vede imputati i vertici e i sodali della cosca di Cutro, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsioni, usura, detenzione e porto illegale di armi. Su un argomento il magistrato ha invitato la corte a porre l’accento: i numerosi summit ai quali diversi imputati hanno partecipato in compagnia di Nicolino Grande Aracri e degli esponenti di vertice della cosca. Incontri la cui sola presenza di un partecipante, secondo quanto evidenziato dalle difese, non basterebbe a indicare una persona come intranea agli illeciti del gruppo criminale. Ma, ha sottolineato il pg, nel corso di quelle riunioni, è stato messo in luce dagli investigatori, si proponeva la gestione dei lavori sulla 106, sui parchi eolici o il controllo sui villaggi turistici, tra i quali il villaggio di Isola Capo Rizzuto “Capopiccolo”. Al giudizio della corte d’assise d’Appello si propone, ha dichiarato il magistrato «materiale probatorio di indiscutibile chiarezza» che dimostra il potere intimidatorio delle cosche le quali, riunite sotto l’egida dei Grande Aracri, estendevano tale potere dal Crotonese fino a Vibo Valentia, con forte attecchimento nel territorio del capoluogo di regione.
LE RICHIESTE DI PENA Per il boss Nicolino Grande Aracri, suo fratello Ernesto e Angelo Greco, detto Lino (il “capo società” di San Mauro Marchesato), il pg ha invocato l’ergastolo. Il gup di Catanzaro il 4 novembre 2016 aveva condannato il capo cosca a 30 anni e a 24 anni ciascuno il fratello Ernesto e Greco. Guarascio, inoltre, ha chiesto nove anni per Dario Cristoforo, 12 anni per Carmine Riillo, sette anni e 600 euro di multa per Luigi Martino, tutti assolti in primo grado. Per quanto riguarda gli altri imputati il pg ha chiesto la conferma della sentenza del giudice di prime cure: Giovanni Abramo, 6 anni e 4 mesi; Francesco Aiello, 6 anni e 4 mesi; Pasquale Arena, 8 anni e 6 mesi; Giuseppe Celi, 8 anni; Alfonso Diletto, 6 anni e 4 mesi; Michele Diletto, 8 anni e 4 mesi; Pasquale Diletto, 8 anni e 4 mesi; Salvatore Diletto, 8 anni e 4 mesi; Francesco Gentile, 8 anni e 6 mesi; Salvatore Gerace, 6 anni e 4 mesi; Antonio Grande Aracri, 12 anni; Francesco Lamanna, 6 anni e 4 mesi; Domenico Lazzarini, 6 anni e 4 mesi; Giuseppe Lequoque, 8 anni e 6 mesi; Antonio Maletta, 3 anni e 4 mesi; Francesco Mauro, 6 anni e 4 mesi; Matteo Mazzocca, 3 anni 4 mesi; Domenico Nicoscia, 8 anni e 6 mesi; Antonio Salerno, 6 anni e 4 mesi; Romolo Villirillo, 6 anni e 4 mesi.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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