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Cosenza, l'Amaco-bis nuova in house del Comune?

Durante la riunione della commissione trasporti i sindacati hanno incontrato l’ad della società. Posteraro: «O cambiamo o falliamo»

Pubblicato il: 24/05/2018 – 18:34
Cosenza, l'Amaco-bis nuova in house del Comune?

COSENZA Rimandato in consiglio comunale, il piano industriale dell’Amaco ritorna a Palazzo dei Bruzi. Nella sala di fianco a quella intitolata al cronista Catera, usualmente dedicata alle commissioni consiliari, le sigle sindacali della società di trasporto locale cosentino provano a chiarire gli aspetti a loro poco chiari del piano industriale della società per cui lavorano (ve ne abbiamo parlato qui).
«O cambiamo o sono costretto a portare i libri contabili in tribunale». Il commento dell’amministratore delegato Paolo Posteraro è quello di chi sa che la rotta non può essere diversa da quella messa nero su bianco nel piano stilato e che verrà messo ai voti durante il prossimo consiglio comunale.
LA STRATEGIA Il problema in estrema sintesi è questo: l’Amaco non può stipulare direttamente con il Comune un contratto di servizio. Non può essere considerato come ente in house del municipio, nonostante il Comune sia socio unico, perchè il fatturato della società di trasporto è riferibile alla Regione Calabria per oltre l’80%, ente che con le sue casse sostiene i bus urbani.
«Noi ci troviamo in questa situazione – spiega Posteraro nel corso della commissione trasporti – quindi non possiamo che creare una nuova società che vada a contrattare direttamente con il Comune creando le condizioni giuridiche per una contrattazione diretta».
I CONTRATTI DI SERVIZI E LE SOCIETÀ FITTIZIE «Noi come Amaco non faremo più servizi gratis come quelli di trasporto per eventi o cose del genere, non possiamo più permettercelo. Lo faremo solo con chi ci pagherà». Posteraro ai sindacalisti poi spiega questo: «Con i servizi di scuolabus, scale mobili e il parcheggio di via Aldo Moro, perdiamo circa 500mila euro». A questo punto “Amaco 2”, la seconda società permetterà di recuperare i soldi vista la possibilità di contrattare direttamente: «Non toccheremo nessun dipendente, non assumeremo nessuna nuova persona, spenderemo solo i soldi per una nuova società. “Amaco 2” non ci costerà nulla se il progetto fallirà – continua Posteraro – ma è l’unica strada che possiamo seguire».
La società che porterebbe alla contrattazione diretta con Palazzo dei Bruzi non è certo una trovata nuova. Giovanni Cipparrone, nel corso della discussione ha ricordato la “Vallecreati 2” «usata come bancomat dalle amministrazioni», dice il consigliere. Quindi che cosa può succedere se il Comune da qui a qualche anno o qualche mese decidesse di non pagare? «Accetteremo solo vedendo l’impegno di spesa», conclude Posteraro.

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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