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Traffico di droga nel Catanzarese, chiuse le indagini per 54

Si tratta degli indagati della maxi operazione “Passo di salto” contro il clan che gestiva lo spaccio nel capoluogo. Il capo del sodalizio sarebbe stato il pentito Santo Mirarchi

Pubblicato il: 25/05/2018 – 18:26
Traffico di droga nel Catanzarese, chiuse le indagini per 54

CATANZARO Sono 54 le persone alle quali è stato notificato l’avviso di chiusura indagini del procedimento “Passo di salto” che il 20 febbraio scorso aveva portato all’arresto di 51 persone accusate a vario titolo dei reati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata coordinata dalla Dda di Catanzaro – dagli aggiunti Vincenzo Capomolla e Vincenzo Luberto e dai sostituti Domenico Guarascio e Paolo Petrolo – e condotta dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra mobile della Questura del capoluogo.
La chiusura indagini è stata vergata dal procuratore aggiunto Capomolla e dai sostituti Guarascio e Debora Rizza.
Ai vertici dell’associazione per delinquere vengono indicati l’attuale collaboratore di giustizia Santo Mirarchi «con il ruolo di aver promosso, costituito, diretto ed organizzato l’associazione, impartendo disposizioni ed assumendo decisioni circa l’orientamento dei componenti del “sodalizio” nel contesto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, attivandosi per contattare i fornitori all’ingrosso della sostanza stupefacente, procurando il denaro per l’acquisto, organizzando il trasporto, scegliendo i corrieri, fornendo loro alibi nel caso in cui fossero stati fermati e, sostenendoli per l’assistenza legale, occupandosi altresì dello spaccio della sostanza stupefacente, oltre che occultando e detenendo armi per l’associazione», e, inoltre, Ivana Berlingeri, Antonio Berlingeri, Stefania Berlingeri (ex moglie di Mirarchi).
DALL’”IMPRESA MIRARCHI” AGLI APPROVVIGIONAMENTI NELLA LOCRIDE Questi ultimi avevano il compito di «approvvigionamento e smistamento della sostanza stupefacente, finanziando l’associazione e assumendo parte attiva e preminente nell’organizzazione delle specifiche attività delittuose, e in particolare: Ivana Berlingeri dirige e coordina l’associazione, in particolare dopo l’arresto del cognato Santo Mirarchi avvenuto in data 25.9.2009, si approvvigiona della sostanza stupefacente, si occupa dell’attività di spaccio, impartisce ordini ai sodali facendo svolgere a questi ultimi l’attività di spaccio, e provvede al mantenimento della famigli del cognato Mirarchi sostenendo le spese relative alla difesa di quest’ultimo, svolgendo, altresì, il ruolo di “cassiere” del sodalizio; Antonio Berlingeri, padre di Stefania e Ivana, opera come consigliere dell’associazione, collabora con la figlia Ivana, dopo l’arresto del genero, nella direzione del sodalizio; Antonio e Ivana Berlingeri occultano e detengono armi per l’associazione».
L’indagine ha avuto inizio nel 2009 mentre si indagava su due omicidi, quello di Giuseppe Fraietta e di Luigi Grande. C’è una prima fase in cui quella che viene definita “l’impresa Mirarchi” è una impresa conduzione quasi familiare, poi c’è un secondo step in cui l’impresa si allarga e si cominciano ad avere canali di approvvigionamento molto più rilevanti dalla parte della Locride e del Crotonese.
GLI INDAGATI Nello specifico gli indagati sono Luigi Attinà, alias Lillo; Antonio Berlingeri, alias “Tonino u biondo”; Invana Berlingeri; Stefania Berlingeri; Ernesto Bevacqua; Martino Bevacqua; Armando Bevilacqua; Paolo Cara; Fabio Di Marino; Rosario Salvatore Fera; Mario Fera; Giuseppe Manuel Gesualdo; Antonio Giorgianni; Alessandro Granato, alias “Bombolino”; Paolo Gravino; Francesco Guido, alias Kekko; Leye Kane, alias Marco il nero; Mario Leone; Franco Macario; Gerardo Masciari, alias Nino; Marco Mazzitelli; Giuseppe Morabito, alias Peppe; Francesco Niciforo, alias Ciccio; Gigino Paone; Andrea Pizzari, alias “il grasso”; Erminia Procopio; Lorenzo Procopio; Vincenzo Procopio; Gianluca Russo; Stefano Teti; Pietro Antonio Vitaliano; Ignazio Catalano; Sebastiano Pelle; Vincenzo Ierace; Enzo Costantino; Sebastiano Donnemma; Carlo Litterio; Davide Voci; Alex Frongia; Anthony Fiorentino; Cosimino Abbruzzese, detto “U tubu”; Massimo Bevilacqua, alias “U malocciu”; Marco Passalacqua; Stefano Bevilacqua; Giovanni Veneziano; Maurizio Abbruzzese; Antonio Gualtieri; Gabriele Ricciardi; Santo Mirarchi; Vitaliano Mirarchi; Carmelina Astorino.
Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogati.
Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Gregorio Viscomi, Vincenzo Cicino, Maria Aiello, Antonio Ludovico, Alessandro Guerriero, Leopoldo Marchese, Antonio Lomonaco, Saverio Loiero.

ale. tru.

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