CATANZARO «Bisogna aprire una fase costituente, e alla fine di questo processo avviare il congresso». Lo dice il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, all’Agi, con riferimento alla decisione di rinviare il congresso del partito calabrese, inizialmente fissato al 23 giugno. «Non è questione di congresso sì-congresso no. Quello che è necessario – prosegue Guccione – è avviare una fase costituente, e questo vale anche a livello nazionale, perché la natura e la profondità della sconfitta elettorale pongono in discussione lo stesso progetto del Pd. Una fase costituente aperta intanto ci permetterebbe di interloquire con tutte quelle forze, anche sociali, utili a interpretare cosa avviene e cosa è cambiato nel Paese: su questo, come testimonia il voto, il Pd manifesta una grande difficoltà. In più, nel Mezzogiorno e in Calabria – sostiene il consigliere regionale – questa slavina elettorale avviene in un momento storico che vedeva il Pd guidare tutte le Regioni meridionali e contemporaneamente il governo nazionale, e quindi qui la sconfitta assume un significato politico ancora più rilevante, mettendo in discussione il Pd». Adesso, secondo Guccione, «bisogna aprire una fase costituente, e alla fine di questo processo avviare il congresso, perché il congresso regionale non può essere il luogo in cui un ristretto gruppo dirigente si spartisce le spoglie del Pd. In Calabria siamo al 13%, è un dato che – conclude il consigliere regionale democrat – non ha senso».
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