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«Sanità vittima di Oliverio e Scura»

di Giuseppe Mangialavori*

Pubblicato il: 30/05/2018 – 15:59
«Sanità vittima di Oliverio e Scura»

Mentre i due galletti lottano, il pollaio brucia. L’ultimo scontro tra Oliverio e Scura, relativo alla controversa figura del direttore generale dell’Asp di Reggio, dimostra una volta di più come l’intera sanità calabrese sia ormai completamente allo sbando. Da medico prima che da politico, sono estremamente preoccupato per quanto sta succedendo in un settore che avrebbe bisogno di essere governato per mezzo di strumenti quali il buonsenso, la competenza e la meritocrazia, sulla scorta di uno spirito di servizio nei confronti dei cittadini ormai definitivamente smarrito.
La sanità calabrese è stata trasformata in un pollaio continuamente squassato dalle lotte di due galli irresponsabili, che persistono nell’anteporre le loro beghe personali alla salute dei calabresi. Il duello tra Oliverio e Scura va avanti da troppo tempo, senza che i due principali responsabili di questo disastro siano capaci di siglare un accordo di non belligeranza che permetta al settore sanitario di risollevarsi prima che sia troppo tardi.
Il commissariamento della Sanità, che va avanti ormai da quasi dieci anni, non solo non ha permesso alla Calabria di rientrare dal suo debito monstre, ma ha nettamente peggiorato la qualità delle prestazioni erogate, ha determinato il congestionamento degli ospedali hub, ridotto all’osso i servizi offerti dagli spoke, determinato l’allungamento delle liste d’attesa, compromesso il diritto alla prevenzione, incrementato la mobilità passiva, tradito i livelli essenziali di assistenza. Viene da chiedersi, allora, perché mai il governo uscente targato pd abbia voluto persistere nel mantenere questo regime straordinario e, soprattutto, perché abbia dato fiducia a un “ingegnere” del tutto inadatto al ruolo.
Alle evidenti colpe di Scura vanno però sommate quelle, altrettanto patenti, di Oliverio, incapace di farsi ascoltare dal suo governo e di prendere le redini di un settore in forte crisi. Piuttosto che ingaggiare un diuturno quanto sterile faccia a faccia con il commissario, il governatore avrebbe dovuto avere il coraggio di mettere con le spalle al muro il suo stesso partito e di portare questa protesta, se necessario, fino alle estreme conseguenze.
Purtroppo, dopo anni e anni di fallimenti e di promesse tradite, siamo ancora qui a commentare le ultime performance dialettiche di due galletti che, quanto meno per decenza, dovrebbero avere l’onestà intellettuale di tacere.

*Senatore

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