LAMEZIA TERME «Le istituzioni non sono abbastanza attente ai poveri, la nostra Alleanza contro la povertà serve a “svegliarle” e indirizzarle. Se gli interventi a favore dei bisognosi funzionassero noi non avremmo motivo di essere qui». Don Giacomo Panizza, prete di frontiera che ha scritto pagine di “resistenza” a Lamezia Terme, è appena diventato portavoce regionale dell’Alleanza contro la povertà. E in un’intervista a L’altroCorriere tv – la trovate in calce al pezzo – racconta il senso di questo impegno, che unisce 17 organizzazioni «assolutamente trasversali, perché il tema di cui vogliamo occuparci non può avere colori politici». Eppure con la politica bisogna dialogare, a tutti i livelli. Ed è all’epoca del governo Renzi che nasce questa esperienza. Che ha già ottenuto qualche risultato: «A bilancio il governo riuscì a trovare due miliardi su 7 che per noi sarebbero stati necessari per affrontare le povertà estreme». Denari insufficienti, perché sembra che le priorità, nel Paese come in Regione, siano sempre altre. «Invece con un intervento di sistema, senza fiacche misure tampone e interventi a pioggia, il contrasto alla povertà potrebbe far aumentare il Pil. Basterebbe smetterla con l’assistenzialismo».
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