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Crotone, scontro sui ritardi per la bonifica

Camera di commercio e commissario su fronti opposti. Il nodo dei fondi. Belli: «Non si possono spendere». Ma un parere pro veritate le dà la colpa dello stop alla procedura. E l’incarico scade il 2…

Pubblicato il: 01/06/2018 – 17:13
Crotone, scontro sui ritardi per la bonifica

CROTONE La Camera di commercio di Crotone chiede l’accesso agli atti. È ormai scontro aperto tra la Camera di commercio di Crotone, sostenuta dalla Consulta provinciale marittima, dall’Associazione nazionale costruttori edili e dall’ordine provinciale degli ingegneri, e il commissario per la bonifica Elisabetta Belli. 
Il contenzioso nasce dai ritardi registrati nell’intervento di bonifica del porto e dell’area a mare prospiciente le fabbriche dismesse, ritardi che la Camera di commercio e gli altri attribuiscono all’attività della Belli. In una lunga lettera inviata al ministero dell’Ambiente e a tutti i soggetti interessati alla bonifica, il presidente della Camera di commercio, Alfio Pugliese, mette in evidenza comportamenti contraddittori emersi nelle attività del commissario. La questione sollevata riguarda «la caratterizzazione del porto di Crotone, essenziale per poter procedere alla successiva bonifica». 
Pugliese ricorda che su questa questione ci sono stati una serie di incontri voluti dalla Camera di commercio e dalla stessa Belli. Nel verbale dell’incontro del 13 novembre scorso a Roma si legge: «Per la più celere caratterizzazione di un’area, la cui superficie è ancora da definire, antistante il porto industriale di Crotone, caratterizzazione finalizzata al dragaggio del porto di Crotone». Nel verbale dell’incontro del 16 novembre scorso, sempre a Roma, si legge: «La dottoressa Belli evidenzia che la presente riunione è stata convocata per la pianificazione della caratterizzazione del porto». Il tono non cambia nemmeno nei successivi incontri, in particolare nella riunione tenutasi presso la Consulta provinciale Marittima a Crotone, lo scorso 23 gennaio, la Belli, secondo quanto scrive Pugliese, «interviene ribadendo la disponibilità di utilizzare parte dei 70 milioni di euro destinati per il ripristino ambientale».
I 70 milioni di euro a cui si fa riferimento sono quelli assegnati a Crotone nel 2012 dal tribunale di Milano, quale risarcimento per i danni ambientali subiti. Sono i fondi che avrebbe dovuto gestire la commissaria Belli. Da quello che si evince dalla lettera di Pugliese, sino alla riunione del 23 gennaio c’era convergenza di vedute tra gli enti di Crotone e la commissaria Belli, soprattutto per quanto concerne la spesa per realizzare la caratterizzazione. I soldi avrebbe dovuto metterli il commissario. Non avendo, però, avuto riscontri concreti sulle attività, il 27 aprile scorso Pugliese ha sollecitato, con una lettera, la commissaria Belli. 
La risposta alle sollecitazioni è arrivata il 4 maggio scorso; la Belli scrive: «Si ritiene di non poter finanziare, allo stato, gli interventi in parola». Gli ostacoli sarebbero rappresentati da «vincoli operativi discendenti dal combinato disposto di cui alla sentenza del Tribunale di Milano del 2012». A questo punto la Camera di commercio ha chiesto un parere pro veritate all’avvocato Valerio Zimatore, che individua nel comportamento avuto dalla commissaria Belli «la responsabilità dei ritardi» registrati per la caratterizzazione del porto industriale di Crotone. Ci sarebbero, quindi, ritardi nell’intervento di dragaggio, che serve per restituire l’agibilità del porto industriale della città pitagorica. 
La Belli è stata nominata commissaria dal precedente ministro all’Ambiente, Gianluca Galletti, con un decreto del 28 giugno 2016, ed è in scadenza dunque il prossimo 28 giugno. Con l’accesso agli atti si vuole capire se il commissario ha effettuato, così come prevede il dispositivo dell’incarico, una relazione trimestrale sulle attività svolte. A Crotone si pensa che questo non sia avvenuto e che, quindi, alla scadenza del mandato la Belli non potrà essere riconfermata.

Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it

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