LOCRI «A chi affidare le sorti dei nostri piccoli comuni, comuni impoveriti, sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso, in stato di dissesto finanziario, commissariati?». Lo chiede il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva (nella foto), attraverso una sua riflessione apparsa sulla rubrica “Frammenti” che il presule cura per il giornale diocesano “Pandocheion-Casa che accoglie”.
«Il governo della propria città – scrive il presule – è troppo importante per essere affidato a mani egoiste e prepotenti, ai signori del malaffare e della disonestà, a quanti vanno a braccetto con il compromesso, la corruzione e la criminalità. È troppo importante sposare il futuro della nostra terra, consegnare le proprie sorti ad amministratori attenti e pronti a pagare anche di persona, pur di non tradire la fiducia ricevuta. In prossimità delle elezioni, molti nostri paesi sono chiamati ad esprimere le proprie preferenze. Non sia una scelta dettata da interessi egoistici e di partito, ma dal volere il bene di tutti in un contesto in cui c’è da combattere per risollevare una condizione economica e sociale molto depressa. Rinunciare al voto è arrendersi, come anche indebolire un sistema democratico, che in tanti anni di Repubblica ha assicurato la pace e la ricostruzione di un Paese mal ridotto per le conseguenze di due guerre mondiali».
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