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Rifiuti, i dubbi del Comune sul nuovo impianto a Crotone

La proposta della Ecovalle srl e le richieste di chiarimento dei tecnici. Decisiva la conferenza dei servizi prevista a luglio

Pubblicato il: 07/06/2018 – 17:24
Rifiuti, i dubbi del Comune sul nuovo impianto a Crotone

CROTONE La proposta di realizzare un centro di lombicoltura per il trattamento di rifiuti non convince il Comune di Crotone. Il progetto è stato presentato dalla società Ecovalle srl, con sede legale a Squillace, e prevede di realizzare un impianto, che rientra «fra le industrie insalubri di prima classe», in località Columbra a «380 metri dalla piattaforma di trattamento di rifiuti pericolosi della società Sovreco». 
Il nuovo impianto è ubicato a poco più di due chilometri dall’agglomerato urbano di Papanice e alla medesima distanza da Poggio Pudano, altro quartiere di Crotone. Gli abitanti di Papanice, nel recente passato, hanno protestato per i miasmi che arrivano dalla discarica di Columbra. Tra l’altro lamentano una eccessiva incidenza del cancro tra gli abitanti del paese-quartiere. Il 13 aprile del 2017 l’allora dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Crotone, Gianfranco De Martino, in una lettera inviata al dipartimento ambiente e territorio della Regione Calabria, scriveva: «Per quanto attiene poi alla provenienza dei rifiuti trattati, si fa riferimento ad una non meglio specificata raccolta di Forsu sia da utenze domestiche che da esercizi commerciali, mentre non viene fatto riferimento al nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti – approvato dalla Regione Calabria in data 19 dicembre 2016 – il quale disciplina dettagliatamente le modalità di raccolta e trattamento di frazione organica dei Rsu, individuando anche gli impianti regionali nei quali i comuni devono far defluire detti rifiuti». 
Secondo De Martino l’impianto proposto a Crotone, che dovrebbe trattare 3.000 tonnellate all’anno di rifiuti organici, sarebbe «in concorrenza con il circuito pubblico». Il tema del pubblico è stato successivamente ripreso dal dirigente Giuseppe Germinara, che ha sostituito de Martino. «Si evidenzia – scrive Germinara in una lettera del 23 maggio scorso inviata alla Regione – che trattandosi di un impianto che si prefigge di utilizzare la frazione organica dei rifiuti provenienti dal circuito pubblico, il presente iter procedimentale debba coinvolgere anche l’Ato 3 provincia di Crotone, titolare delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti». La legge attribuisce all’Ato il compito di «esprimere un parere sulla localizzazione nel territorio provinciale di impianti a completamento del sistema pubblico previsto dal Piano regionale dei rifiuti». 
Germinara conclude la lettera precisando che «nell’eventuale rilascio di titolo autorizzativo dovrà essere data particolare rilevanza a prescrizioni di carattere tecnico sull’abbattimento di qualsiasi emissione odorigena». 
La preoccupazione che il territorio possa avere ulteriori problemi di ammorbamento dell’area è condivisa dai tecnici comunali. L’impianto proposto a Crotone, che ha una ricaduta occupazionale di tre unità, avrebbe dovuto avere il via libera in una conferenza dei servizi convocata alla Regione lo scorso 17 aprile. La conferenza, però, è slittata al prossimo mese di luglio. Ecovalle srl ha già avuto il via libera per la realizzazione di un impianto simile a quello di Crotone nel Comune di Petilia Policastro, operativo da circa tre mesi.

Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it

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