COSENZA Nei prossimi tre anni sul centro storico di Cosenza arriveranno 90 milioni di euro. È l’investimento più consistente di sempre per l’area che si sviluppa a sud della “città nuova”. I soldi, stanziati con delibera del Cipe, adesso sono pronti ad essere utilizzati per progetti che riguarderanno corso Telesio e i suoi vicoli. Per il momento nessun vincolo di spesa, ma solo di utilizzo. La destinazione sembra essere ben precisa: progetti di riqualificazione e creazione di infrastrutture. Poi tanto sociale: dall’assistenza ad anziani e bambini ad attività di supporto per la creazione di nuove aziende che in qualche modo riescono a creare per “Cosenza vecchia” un tessuto economico.
Tra le righe, non troppo velatamente, il messaggio è chiaro: se si è bravi il progetto “buono” prenderà non solo i soldi del Cipe ma anche altri. Per avere i primi “contanti” sarà necessario sottoscrivere i contratti istituzionali di sviluppo. Solo dopo questo passaggio sarà possibile capire quanto verrà destinato alle voci che possono essere finanziate. Ovvio che non c’è solo questo tipo di investimento. Nel registro delle entrate ci sono i soldi di Agenda urbana e poi quelli del Mibact. Insomma si arriva ad un totale che supera i 130 milioni.
TRE ASSESSORI E UN DEPUTATO Se la delibera del Cipe è storica, allo stesso modo può ritenersi la presenza di Franco Rossi, Maria Francesca Corigliano e Roberto Musmanno. Il tris di giunta regionale che nella sala degli stemmi della Provincia di Cosenza siede al tavolo “istituzionale” promosso dal Comitato Area Storica Cosenza e accompagnato dall’ingegnere Luigi Zinno, del dipartimento Infrastrutture e Opere pubbliche della regione Calabria. In platea c’è Anna Laura Orrico, parlamentare del Movimento 5 stelle ma mancano gli altri parlamentari della città. Così come, «seppur invitata» assicurano gli organizzatori, manca l’amministrazione comunale.
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LA SEQUELA DEI RESIDENTI E i cittadini non lasciano scapparsi l’occasione ghiotta per sfogarsi. Si alternano le persone ma non cambia la musica. Ognuno ricorda ai tre assessori regionali quanto sia faticoso vivere con la paura che il tetto crolli sulla testa a causa di investimenti sbagliati nel tempo. Solo qualcuno ha l’onestà di ammettere che negli anni d’oro, che in molti ricordano con “il milione a portone” di manciniana memoria, parecchi approfittarono dei soldi per delle ristrutturazioni che non portarono nessun beneficio per la città. Case in subaffitto, allacci abusivi e soprattutto un registro dei residenti. Non si sa quante persone effettivamente vivono nella zona che dalle confluenze del Crati e del Busento arriva al Castello Svevo.
Dell’incontro nella sala degli “Stemmi” forse per la prima volta chi vive nel centro storico perde un vero e proprio set ball, incapaci di dare uno spunto progettuale sul quale lavorare concretamente non solo a livello regionale ma anche a Roma. L’arresa all’immobilismo sembra per una volta concretamente impattare con una sfiducia su chi occupa ruoli a diversi livelli di governo. «Come primo incontro ci sta una scazzottata tra le parti – ammette Musmanno -. Il vostro contributo è importante e deve essere strategico e operativo, ma da oggi si capisce che non siamo pronti ancora a partire». Non sarà l’ultimo incontro, così come non si fermeranno ai 90 milioni i soldi che possono arrivare nella città di Cosenza. Il neo assessore alla cultura Maria Francesca Corigliano annuncia l’apertura di un bando di cui potrebbe beneficiare la Biblioteca Civica. «Non risolveranno i problemi della pianta organico – dice l’assessore – ma finanzieranno attività che possono innescare quel processo virtuoso della civica che tanto speriamo di avviare da molti anni». Ora toccherà al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, presentare il progetto di riqualificazione.
Michele Presta
m.presta@corrierecal.it
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