REGGIO CALABRIA I calabresi continuano a pagare l’“eredità” politica dell’ex presidente del consiglio regionale Franco Talarico. L’Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella – con una deliberazione firmata dall’attuale numero uno dell’Astronave, Nicola Irto – ha preso atto della sentenza del Tribunale del lavoro di Reggio Calabria che ha riconosciuto l’illegittimo demansionamento subito dal giornalista Gianfranco Manfredi. E ora la Regione dovrà tirare fuori circa 80mila euro (78.880, per la precisione) per le indennità aggiuntive che Manfredi non ha percepito negli ultimi 6 anni.
I fatti risalgono all’agosto 2012, quando l’Ufficio di presidenza guidato da Talarico “silura” Manfredi, all’epoca capo ufficio stampa del consiglio regionale, per sostituirlo con il suo vice, Romano Pitaro. Le cause di quella defenestrazione non furono mai chiarite, ma al tempo si parlò con insistenza di vecchie ruggini personali tra Talarico e Manfredi. Il giornalista ha poi deciso di seguire le vie legali che hanno portato alla decisione del Tribunale del lavoro dello scorso febbraio. La sentenza ha stabilito che «un giornalista con la qualifica di caporedattore, al quale vengono revocati incarichi di direzione apicali, non può essere privato delle funzioni proprie di direzione e coordinamento redazionale senza che si configuri un conseguente demansionamento e pertanto deve essere reintegrato in incarichi o funzioni corrispondenti al suo livello di inquadramento dirigenziale».
Oltre al “risarcimento”, Manfredi dovrà dunque riottenere la qualifica di caporedattore che gli era stata tolta.
Il Consiglio non ha dunque potuto far altro che prendere atto della sentenza del Tribunale. Sarà il segretario-questore Giuseppe Neri, secondo quanto riportato nella deliberazione firmata da Irto, a dover avviare le procedure per il riconoscimento di questo debito fuori bilancio. Subito dopo il parlamentino calabrese dovrà approvare una legge per la variazione del bilancio di previsione 2018-2020, per un aumento, appunto, di quasi 80mila euro.
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