COSENZA Trent’anni di carcere per il boss Francesco Patitucci, assolto Roberto Porcaro, non doversi procedere per Ettore Sottile. Prendono strade diverse le storie processuali dei tre imputati, accusati di essere i mandanti dell’omicidio di Luca Bruni, giovane aspirante boss messo a tacere dal piombo dei clan nel gennaio 2012. La sentenza è stata emessa dal gup distrettuale di Catanzaro; la richiesta del pubblico ministero Camillo Falvo era l’ergastolo per tutti e tre. La pena più pesante è stata comminata a Patitucci. Per Sottile il non doversi procedere dopo la sentenza emessa dalla Corte d’Appello che aveva escluso l’incriminazione per omicidio del presunto contabile della cosca “Rango-zingari”. A permettere di ritrovare il corpo di Bruno furono Daniele Lamanna e Adolfo Foggetti, che poi decise di pentirsi (stessa scelta che Lamanna farà qualche mese più tardi). Secondo le ricostruzioni investigative, due clan decisero di porre fine all’esistenza del capo dei “Bella Bella”, che meditava vendetta per la morte di suo padre. Sono tanti i filoni d’inchiesta arrivati in un’aula giudiziaria. Per la giustizia, finora, i responsabili dell’omicidio di Luca Bruni sono Maurizio Rango, condannato all’ergastolo, Daniele Lamanna, Franco Bruzzese, Adolfo Foggetti e, dopo la condanna di ieri in rito abbreviato, Francesco Patitucci.
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