La lettera a firma di Antonello Sdanganelli dal titolo «Ecco perché la legge sulla polizia locale non funziona» contiene gratuite e disinformate considerazioni sull’utilità dei corpi di polizia provinciale, definite «frutto della fantasia amministrativa degli anni 90».
Basterebbe conoscere un briciolo delle disposizioni in materia di enti locali per ricordare come, anche all’esito dell’altalenante normativa dell’ultima legislatura (Legge Delrio 56/2014, legge Madia, decreto Enti Locali, legge di bilancio 2015), spettano alle Province le attività di vigilanza e polizia locale per il rispetto delle disposizioni correlate alle funzioni fondamentali rimaste in capo agli enti di area vasta (tra cui: tutela dell’ambiente e regolazione della circolazione stradale sulla rete extra-urbana).
Il personale di polizia provinciale, sopravvissuto al caos legislativo del settore, posto in essere dal penultimo governo, ancora operante in due sole province calabresi (Cosenza e Reggio Calabria) resta di grande utilità per il presidio del territorio rurale e per garantire una soglia minima indispensabile di rispetto delle disposizioni a tutela dei beni naturali, di contrasto al bracconaggio e salvaguardia del patrimonio ambientale, a dispetto dei pasticci posti in essere da
apprendisti stregoni delle pubblica amministrazione, che poco conoscono delle vere tematiche ed esigenze della polizia locale di prossimità.
*Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale
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