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Sottosegretari, la Calabria resta a bocca asciutta

Nessuna nomina per i parlamentari di maggioranza tra i 45 scelti dal governo Conte. Tramontano le (poche) speranze di pentastellati e leghisti. Morra spera nella presidenza dell’Antimafia. Magorno:…

Pubblicato il: 12/06/2018 – 23:07
Sottosegretari, la Calabria resta a bocca asciutta

Tre presenze (un ministro – Minniti – e due sottosegretari – Gentile e Bianchi) nella passata legislatura, nessuna presenza nel governo del cambiamento. Almeno per adesso, l’esecutivo giallo-blu guidato da Conte non annovera alcuna presenza calabrese. E questo nonostante l’apporto elettorale offerto dalla regione all’avanzata pentastellata (e anche al buon risultato riportato dalla Lega salviniana a queste latitudini). Il risultato finale si era intuito qualche giorno fa (lo avevamo anticipato qui), nella serata di martedì è arrivata la conferma con la nomina di 6 viceministri e 39 sottosegretari: nessuno arriva dalla Calabria. Sono tramontate, così, le pur flebili speranze assegnate alle grilline Federica Dieni e Dalila Nesci. Fuori dai giochi, dunque, anche il senatore Nicola Morra, inizialmente indicato come possibile sottosegretario all’Istruzione. Il prof di Cosenza, comunque, resta uno dei favoriti per la poltrona di presidente della Commissione Antimafia, a cui aspira anche il dem Franco Mirabelli.
Non è servito a “spingere” i cinquestelle calabresi neppure il criterio stabilito dai vertici del Movimento, quello di valorizzare i parlamentari al secondo mandato. Quanto alla Lega, invece, l’unico deputato eletto, Domenico Furgiuele, non è mai stato realmente in corsa. E sono sfumate anche le speranze del gruppo che faceva capo all’ex governatore Peppe Scopelliti, oggi in carcere, che sperava nel “ripescaggio” di Tilde Minasi, che non ha conquistato un posto al Senato proprio per via dell’elezione in Calabria di Salvini. Nessuna “compensazione” per l’ex consigliera regionale.
LE NOMINE Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaroal termine del Cdm ha spiegato che nella riunione non si è parlato di Giunte, commissioni permanenti o Copasir. Il premier Giuseppe Conte terrà per sé la delega ai Servizi. Ecco le nomine.
Sottosegretari alla presidenza del Consiglio Luciano Barra Caracciolo, Stefano Buffagni (agli affari regionali), Giuseppina Castiello (al sud), Vito Crimi (editoria), Mattia Fantinati, Guido Guidesi, Vincenzo Santangelo, Vincenzo Spadafora, Simone Valente, Vincenzo Zoccano.
Agli Esteri Emanuela Del Re, Manlio Di Stefano, Riccardo Merlo, Guglielmo Picchi.
All’Interno Stefano Candiani, Luigi Gaetti, Nicola Molteni, Carlo Sibilia.
Alla Giustizia Vittorio Ferraresi, Jacopo Morrone.
Alla Difesa Angelo Tofalo, Raffaele Volpi.
Al Mef Massimo Bitonci, Laura Castelli, Massimo Garavaglia, Alessio Villarosa.
Allo Sviluppo economico Andrea Cioffi, Davide Crippa, Dario Galli, Michele Geraci.
All’Agricoltura Franco Manzato, Alessandra Pesce.
All’Ambiente Vannia Gava, Salvatore Micillo.
Alle Infrastrutture e Trasporti Michele Dell’Orco, Edoardo Rixi, Armando Siri.
Al Lavoro Claudio Cominardi, Claudio Durigon.
All’Istruzione Lorenzo Fioramonti e Salvatore Giuliano.
Ai Beni Culturali Lucia Borgonzoni, Gianluca Vacca.
Alla Salute Armando Bartolazzi, Maurizio Fugatti.
I COMMENTI DA PD E MAGGIORANZA «Il governo #Conte ignora la #Calabria. Un lungo elenco di sottosegretari, nessun calabrese. Una mortificazione per una regione in cui il #M5S ha preso tanti voti». Lo scrive su Twitter Il Senatore Pd Ernesto Magorno. Parlando con l’Agi, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, che è stata la coordinatrice regionale dei pentastellati alle elezioni politiche del 4 marzo scorso, osserva: «Ovviamente non ci sarebbe dispiaciuto avere qualche rappresentante calabrese nominato in alcuni dei ministeri che – spiega la Ferrara – più possono incidere sulle sorti della Calabria, come sanità e trasporti, ma, indipendentemente dall’essere calabrese o meno, sono sicura – prosegue l’eurodeputata M5S – che tutti gli esponenti del governo nazionale porteranno avanti le istanze di tutte le regioni, Calabria compresa». A sua volta, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Silvia Vono, sostiene che «si tratta di una questione per nulla grave, per quanto mi riguarda farò tutto il possibile per lavorare a livello nazionale anche per la Calabria in modo da contribuire al cambiamento e alla svolta. Non vedo assolutamente una scarsa considerazione per la Calabria, e poi – aggiunge la Vono – ognuno di noi, come semplice parlamentare, ha la possibilità e l’opportunità di lavorare per il territorio. E penso che in futuro potrebbe esserci altre occasioni, inoltre, essendo forza di governo, possiamo comunque lavorare tutti insieme con ministri e sottosegretari». Infine il deputato della Lega Domenico Furgiuele, segretario regionale dei salviniani, ha preferito non commentare, riservandosi una sua riflessione in futuro.

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