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Il manager dell’Asp che rinunciò al premio? Ci ha ripensato

Una delibera “scongela” il benefit di produzione per il dg di Catanzaro Giuseppe Perri. Lo stop era arrivato dopo una sfuriata di Oliverio. E l’atto nasconde la cifra (ma si vede lo stesso). Stesso…

Pubblicato il: 13/06/2018 – 7:23
Il manager dell’Asp che rinunciò al premio? Ci ha ripensato

CATANZARO Erano altri tempi. Mario Oliverio minacciava di incatenarsi contro il commissariamento della sanità calabrese (minaccia mai messa in pratica). E, in quegli stessi giorni, una delibera di giunta regionale schiudeva le porte al pagamento di ricchi premi per i manager di Asp e Aziende ospedaliere. Il Corriere della Calabria raccontò tutto (leggi qui e qui): apriti cielo. Sindacati e politica si scandalizzarono. E lo stesso Oliverio scese in campo per bloccare quella che, a tutti gli effetti, sembrava una decisione fuori contesto. «La delibera di giunta con la quale è stata effettuata la valutazione di alcuni direttori generali della Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi – scriveva in una nota – è attuativa di una precisa disposizione di legge statale che impone la verifica dell’operato dei direttori, decorsi 18 mesi dalla loro nomina, ai fini della conferma dell’incarico». Gli effetti economici erano una conseguenza della legge, ma il governatore invitò i direttori generali a «non procedere all’attribuzione dei benefici economici avendo riguardo per l’attuale situazione di sofferenza del sistema sanitario regionale».
Tradotto dal politichese (questa volta non troppo stretto): non potete intascare 20mila euro a testa mentre la sanità, conti e servizi offerti ai cittadini, continua a essere disastrata.

All’interno dell’atto l’importo del premio è stato nascosto

Detto, fatto. I dg fecero un passo indietro, decidendo di congelare quei ricchi assegni. Bene, l’Asp di Catanzaro, ha deciso di scongelare quello riservato al suo “capo” Giuseppe Perri. Lo racconta una delibera del 5 giugno scorso. Un “abbiamo scherzato” in sobrio stile burocratico. L’atto rievoca rapidamente i fatti. Ricorda che nei confronti di Perri era stata disposta la corresponsione di un «compenso aggiuntivo (…) calcolato in misura proporzionale al risultato raggiunto (74,95%)» ma che, il 23 novembre 2017, il direttore amministrativo aveva stoppato la procedura, «stante la posizione assunta dal presidente della giunta regionale, esternata sugli organi di stampa». Dopo sei mesi e mezzo cambia tutto. Perché? Basta una riga: «Ritenute superate le richiamate ragioni di opportunità». Delle due l’una: o nella sanità calabrese (almeno in quella catanzarese) tutto va bene oppure Oliverio non considera più necessaria l’austerity richiesta all’apice dello scontro con il commissario Massimo Scura. Di sicuro non è più tempo di ristrettezze nell’Asp di Catanzaro e il direttore generale, che va in scadenza tra qualche mese, ritiene di non doversi più privare di un benefit che, tutto sommato, non si è assegnato da solo, visto che tutto nasce da una delibera della giunta. E dire che solo qualche giorno fa il deputato del M5S Francesco Sapia ha chiesto la decadenza di Perri e di altri sette dg «per il mancato raggiungimento degli equilibri di bilancio».
Nel frontespizio della delibera si fa riferimento a un costo di oltre 18mila euro

C’è solo un mistero che si accompagna alla delibera. Che non riporta la cifra del premio: né in premessa, né nella parte conclusiva. L’omissis però non è stato confezionato con troppa cura. Nel frontespizio, infatti, tra capitoli di bilancio e «relativi valori» compare la somma impegnata: 18.580 euro. Qualcosa in più rispetto a quanto è stato impegnato – sempre per il “premio produzione” – nei confronti del direttore amministrativo Giuseppe Pugliese (impegno stoppato sempre «per ragioni di opportunità» nei mesi scorsi). Il manager, in virtù degli obiettivi centrati al 92,13%, riscuoterà circa 18mila euro. Chissà cosa ne pensa il governatore che chiese «riguardo per la sofferenza del sistema sanitario regionale».

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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