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«Le vere priorità per i trasporti a Catanzaro (e non solo)»

di Antonio Tarantino*

Pubblicato il: 13/06/2018 – 15:26
«Le vere priorità per i trasporti a Catanzaro (e non solo)»

Nelle ultime settimane sul problema dei trasporti e della mobilità interna ed esterna alla città, e nello specifico sull’ammodernamento ed elettrificazione della linea Fs Sibari-Catanzaro Lido con prosecuzione fino Lamezia-aeroporto, e sulla riattivazione della Catanzaro Lido-Catanzaro-Settingiano c’è stato un proliferare di annunci ed iniziative di associazioni e di un ex consigliere regionale che per quanto riguarda la vecchia linea dismessa Catanzaro Lido-Catanzaro-Settingiano culminerà con un incontro alla Cittadella regionale, ad opera del consigliere Bova che ha ottenuto un incontro tra le 22 associazioni cittadine e l’assessore Musmanno, ed invece per quanto attiene la problematica della realizzazione della metropolitana di Catanzaro dirà la sua, speriamo, parola fine il consiglio comunale convocato dal sindaco per il prossimo 15 giugno alla presenza del presidente della giunta regionale, aperto anche ai consiglieri regionali e alla deputazione cittadina.
Sono fatti e iniziative importanti che hanno il merito di tenere alta l’attenzione sulla problematica della mobilità ma che avrebbero bisogno di alcuni approfondimenti tecnico-economici, anche perché una volta realizzati solo gli sciocchi potrebbero pensare di modificarle. Una domanda nasce spontanea. Dove erano tutti quelli che oggi parlano di riattivare quel tratto di linea quando la città scelse il Pendolo, oggi metropolitana, mentre qualcuno diceva che bastava collegare la vecchia linea Fs al nuovo tratto Catanzaro Lido-Settingiano, che avrebbe chiuso un cerchio intorno alla città risparmiando 150 milioni di euro senza consumare e violentare ulteriormente un territorio già abbastanza compromesso? L’idea di riattivare la dismessa linea Catanzaro lido-Catanzaro-Settingiano, motivata dal fatto che Catanzaro non ha più la sua stazione Fs, dimostra ancora una volta il provincialismo di una certa cultura, che è dura a morire, come se Catanzaro Lido e Germaneto fossero stazioni ubicate in un’altra città. Senza parlare dei costi di gestione di un’opera che diventa un doppione della realizzanda metropolitana, che ormai nessuno è in grado fermare.
Per quanto attiene lo studio di fattibilità (perché di questo ancora si tratta) dell’elettrificazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia aeroporto, che secondo me è il progetto più importante che le Fs realizzerebbero nella parte centrale della regione, che interessa la città ma che avrebbe una ricaduta sullo sviluppo economico e sociale per un intero territorio e per tutta la fascia Jonica fino a Taranto (leggi porti di Crotone e Corigliano) ci vorrebbe un ulteriore approfondimento da parte di Fs e della regione.
Le ultime vicende che hanno interessato la galleria Santo Marco della linea Paola-Cosenza ci dicono che quella galleria non è idonea al passaggio dei container che da Gioia Tauro dovrebbero andare verso l’adriatica, tagliando fuori i porti di Crotone e Corigliano. Questo dovrebbe imporre, ad Fs ed alla regione, di ripensare all’idea di collegare Gioia Tauro all’adriatica attraverso la S.Lucido-Sibari ed invece rispolverare il progetto di prosecuzione della nuova linea Catanzaro Lido-Lamezia che dorme da anni nei cassetti polverosi di Fs. Ancora siamo in tempo per incidere su decisioni che interesseranno le prossime generazioni anche per evitare che tra qualche anno ci si accorga dell’errore. Per concludere un pensiero al mio amico e compagno Fittante. Caro Costantino, se non fossimo la regione dei moti di Reggio e della somma di egoismi e campanilismi. Se negli anni spesi come sottosegretario, il defunto senatore Petronio non avesse costretto Fs a ripensare alla realizzazione della nuova linea, che doveva costeggiare l’attuale ss 280 ed entrare nell’aeroporto, la Catanzaro Lido-Lamezia sarebbe cosa già realizzata ed avrebbe consentito una diversa storia all’area centrale della Calabria. I governi che si sono succeduti, le crisi economiche e il non interesse per il sud hanno fatto il seguito e oggi siamo ancora a parlare di quello che doveva essere realizzato oltre trent’anni fa utilizzando lo stesso linguaggio che in termini politici risale ad un’era preistorica.

*ex dirigente sindacale

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