COSENZA È stato fatto il possibile per salvare la vita di Gabriel Lucian Cazaciuc? A questa domanda prova a dare una risposta il pm della Procura della Repubblica di Cosenza Giuseppe Cava, titolare delle indagini sulla morte del 17enne che venerdì ha perso la vita in una struttura alberghiera di Torano Castello.
Il tuffo in piscina, i secondi di apnea e poi il corpo riemerso senza vita. Gli amici hanno subito pensato a uno scherzo innocuo ma, resisi conto che Gabriel rimaneva inerte tra le acque della piscina, si sono subito precipitati per accertarsi delle condizioni del loro amico. In attesa dell’arrivo dei medici a bordo dell’elisoccorso, il bagnino avrebbe tentato tutte le manovre per rianimare il ragazzo, manovre inutili visti gli esiti. Il corpo del ragazzo privo di vita a bordo piscina è l’immagine che rimane impressa nella mente dei suoi amici. Avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in compagnia finita la scuola, suonata l’ultima campanella con lo scuolabus erano arrivati nella struttura alberghiera. Due sono le persone iscritte nel registro degli indagati, il bagnino e il titolare della struttura, difesi dagli avvocati Ferruccio Mariani, Ivan Pacifico e Pasqualino Maio.
Sarà l’esito dell’autopsia disposto dal pm a dare ulteriori elementi chiarificatori alla vicenda. Quello che scriveranno i medici Arcangelo Fonti e Vannio Vercillo sarà fondamentale per accettare le cause di morte del ragazzo e capire se è stato fatto di tutto per evitare il triste epilogo. All’esame della salma hanno preso parte, come da rito, i consulenti della difesa. Il corpo è stato restituito alla famiglia che nei prossimi giorni celebrerà i funerali.
mi. pr.
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