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Da Bisignano chiedono un “pulmanista” all’Accademia della Crusca

Gli alunni delle elementari chiamano così l’autista del mezzo che li porta a scuola. La maestra li corregge ma loro insistono. E forse ce la faranno

Pubblicato il: 14/06/2018 – 16:37
Da Bisignano chiedono un “pulmanista” all’Accademia della Crusca

ROMA Una persona con cui abbiamo avuto una relazione sparisce senza spiegazioni? Siamo alle prese con un caso di “ghosting”. Il conducente di autobus? Non è più semplicemente un autista, è diventato un “pulmanista”. E come si chiama il luogo in cui si conserva e acquista la legna? “Legnameria” che ricorda in qualche modo la falegnameria. Sono tra i principali neologismi, entrati nell’uso comune nei primi mesi del 2018, anticipati dal responsabile del servizio di consulenza presso l’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, in esclusiva a Libreriamo (www.libreriamo.it), che saranno protagonisti a fine anno delle edizioni aggiornate dei diversi vocabolari. «L’Accademia della Crusca – spiega Paolo d’Achille, che è anche insegnante di linguistica a Roma 3 – accanto al servizio di consulenza ha un settore dedicato ai neologismi in cui raccogliamo segnalazioni di parole nuove che non si trovano nei vari dizionari, e cerchiamo di analizzarle per valutarne l’opportunità di replicarsi nel lessico. L’ingresso di parole nuove rappresenta un richiamo editoriale: i vari dizionari ogni anno lanciano una nuova edizione reclamizzando in particolare le parole nuove che sono state inserite». 
Come avvenne all’epoca per “petaloso”, recentemente un altro gruppo di studenti ha chiesto alla Crusca di registrare la parola “pulmanista”. La segnalazione è arrivata da una classe di alunni di una V elementare di Bisignano, in provincia di Cosenza, che chiamano così l’autista del pulmino che li porta a scuola ogni mattina. La loro maestra, quando usano questa parola, li corregge, ma loro vorrebbero che il termine fosse accolto nei vocabolari perché designa un autista particolare. La redazione ha risposto, riconoscendo che la parola è ben formata e che potrebbe imporsi nell’uso. “Legnameria” è usata in particolare nell’area romana – la stessa da cui proviene la parola falegname, che ha sostituito la voce fiorentina legnai(u)olo – ed è evidentemente ricalcata sul termine falegnameria. Quanto a “ghosting” deriva da un termine inglese, ghost che significa “fantasma” e indica chi, dopo una relazione sparisce senza spiegazioni. Una modalità che esisteva da tempo, ma che ora è in espansione, anche con riferimento alla comunicazione informatica, che spiega l’anglicismo. Non sempre occorre inserire nuove parole all’interno di una lingua, basterebbe soltanto allargare lo spettro semantico di alcuni termini già in uso. «Come esempio di neologismo semantico abbiamo la parola “abbattere”. Il nuovo significato si spiega con un’ellissi: abbattere la temperatura di un alimento diventa abbattere un alimento. Si sta diffondendo con la crescente attenzione per la qualità e la salubrità dell’alimentazione» dice l’accademico della Crusca.

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