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In Calabria evasione fiscale al top

I risultati di una rilevazione della Cgia di Mestre. Sfugge al fisco il 24,7% dei guadagni. Il livello più basso nella Provincia autonoma di Bolzano

Pubblicato il: 16/06/2018 – 11:35
In Calabria evasione fiscale al top

LAMEZIA TERME I risultati della lotta all’evasione, nonostante i successi degli ultimi anni, rimangono ancora inferiori alle attese, visto che l’evasione fiscale ammonta, secondo le stime del ministero dell’Economia, a 110 miliardi all’anno. E il dato calabrese è il più alto d’Italia in termini percentuali. Il dato emerga dai calcoli effettuati dalla Cgia, diffusi sabato in un rapporto. Secondo gli artigiani di Mestre l’economia non osservata (data dalla somma del valore aggiunto riconducibile all’economia sommersa e alle attività illegali), nel 2015 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili) ha prodotto 207,5 miliardi di imponibile sottratto al fisco, dando luogo ad una evasione di imposta di circa 114 miliardi di euro l’anno. Per ogni 100 euro di gettito incassato, a causa dell’infedeltà fiscale degli italiani, a livello nazionale l’erario perde 16,3 euro. Le differenze territoriali sono evidenti: se in Calabria l’evasione è al 24,7%, nella Provincia autonoma di Bolzano si attesta al 12,4; il livello più contenuto d’Italia.
Il report racconta che, negli ultimi 45 anni tra scudi, concordati, sanatorie, condoni e altro, l’erario ha incassato 131,8 miliardi di euro (valori rivalutati al 2017). Considerando i gettiti delle singole misure attualizzate al 2017, l’operazione più “vantaggiosa” per le casse dello Stato è stata la sanatoria fiscale introdotta nel 2003 che ha permesso al fisco di riscuotere 34,1 miliardi di euro. Altrettanto significativo, spiega la Cgia in una nota, è stato quello fiscale-valutario che nel 1973 ha aperto la lunga stagione dei condoni nel nostro paese; questa misura, avviata prima della riforma fiscale che ha introdotto l’Irpef, ha consentito di incassare 31,6 miliardi. Anche le sanatorie applicate negli anni 80 sono state particolarmente “generose”: tra il condono fiscale e quello edilizio intercorsi tra il 1982 e il 1988, lo Stato ha beneficiato di 18,4 miliardi. La Cgia segnala, infine, che la voluntary disclosure (ovvero l’emersione dei capitali portati illegalmente all’estero) è stata inserita dall’Istat tra l’elenco dei principali condoni introdotti dal legislatore italiano. In questi ultimi anni (2015-2017) questa misura ha consentito un gettito di 5,2 miliardi di euro.

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