GIOIA TAURO Una lettera aperta al ministri alle Infrastrutture Danilo Toninelli, al Lavoro Luigi Di Maio e per il Sud Barbara Lezzi, per ribadire che «il Porto e l’Area Industriale di Gioia Tauro è una delle priorità del paese e un fattore che può ridisegnare positivamente le strategie trasportistiche e logistiche del Sud Italia e dell’intera nazione» è stata inviata dai segretari nazionali comparto porti e regionali del Sul in cui si denuncia il «declino del porto» e si chiedono «immediati interventi».
«Sette anni di cassa integrazione e il licenziamento di 380 dipendenti da parte di Mct – sostiene il Sul – non sono bastati a riorganizzare e riportare la produzione a un livello ottimale. I volumi di container nel primo trimestre del 2018 sono addirittura calati del 14%, dopo una riduzione del 12% registratasi nel 2017. Si assiste a una guerra intestina tra i due soci del terminal, con il risultato che, di fatto, tutti gli investimenti materiali e immateriali da realizzare per lo scalo sono congelati, nonostante gli impegni assunti in sede ministeriale. Su tale aspetto occorre intervenire con decisione per fare chiarezza su quali siano le reali intenzioni delle parti su un porto immenso ad oggi utilizzato neanche al 50% delle sue potenzialità. Bene ha fatto, in tal senso, il commissario dell’Autorità di sistema, Andrea Agostinelli, a chiedere ufficialmente il Piano industriale a Medcenter sul quale ancora si attendono i dovuti riscontri. Inoltre, l’Accordo di programma quadro su Gioia Tauro, stilato a luglio 2016 a Roma, non ha generato alcuna ricollocazione del personale confluito nell’Agenzia per la somministrazione del lavoro portuale (unico punto realizzato dell’Apq).
L’Agenzia è stata istituita per «contenere il dramma sociale ed economico» del personale licenziato da Medcenter e per formare e riqualificare il personale nelle diverse attività previste: Gateway Ferroviario, Piattaforma di riparazione dei container, Bacino di Carenaggio».
«Attività – conclude il Sul – che necessitano di una forte accelerazione per incrinare il monopolio sul trasbordo container, che oggi rischia di affossarne ogni potenzialità insieme alla nomina del presidente dell’Autorità portuale di sistema, su cui non è possibile attendere ancora per dare il giusto impulso politico a quanto dovrà essere attuato per il porto di Gioia Tauro».
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