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I primari a Occhiuto: «Sul nuovo ospedale è tempo di decidere»

Lunedì in assise arriva l’attesa discussione sulla costruzione del nuovo nosocomio. Gli operatori medici e infermieri chiedono che si rispetti la scelta emersa dallo studio di fattibilità

Pubblicato il: 21/06/2018 – 10:02
I primari a Occhiuto: «Sul nuovo ospedale è tempo di decidere»

COSENZA Il 25 giugno il consiglio comunale affronterà l’argomento tabù di questi primi sei mesi del 2018: il nuovo ospedale di “Cosenza”. Le virgolette allo stato sono più che dovute viste vicende delle ultime settimane con il governatore che in fretta e furia, ritornando da Roma, annuncia che «se non ci sbrighiamo perdiamo il finanziamento» e i primi cittadini di Rende, Castrolibero e Montalto, pronti ad accogliere la nuova struttura subito e senza vincoli urbanistici. I capigruppo di maggioranza in consiglio a Cosenza hanno retto per un po’ la linea del «ne parleremo» tracciata da Occhiuto, ma dopo un primo rinvio, una data doveva pur uscire. E quindi l’ultimo lunedì di giugno, salvo clamorosi colpi di scena, il Consiglio dovrà formalmente prendere l’impegno di decidere dove sorgerà il nuovo nosocomio che si farà nella città dei Bruzi.
PRIMARI E INFERMIERI PER VAGLIO LISE Lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione Calabria ha indicato come luogo ideale per la costruzione dell’ospedale il sito di Vaglio Lise. L’area va bene al centrosinistra unito (da Oliverio a Guccione) ma non va bene ad Occhiuto, preoccupato per le sorti della zona a sud della città e della fine che potrebbe fare l’attuale ospedale civile. Sul piatto il governatore aveva messo la “cittadella della salute” da finanziare con un mutuo che verrebbe ripagato con i soldi che attualmente l’azienda ospedaliera spende in fitto per strutture e palazzi sparsi per la città. Lo stand-by politico e le scaramucce dell’ultimo mese hanno convinto a scrivere al primo cittadino Bruzio sia i medici primari che i rappresentanti degli infermieri. «L’idea che la cittadella della salute possa sorgere dov’è l’attuale ospedale – scrivono i primari – è un ottimo pensiero perché riqualificando la struttura esistente si potrebbe fornire un servizio di alto livello concentrando la medicina territoriale e pubblica unita alla medicina ambulatoriale e specialistica». A questa prima riflessione, i camici bianchi, sottolineano come unendo anche le attività di riabilitazione non si perderebbe la centralità che ha attualmente la struttura. «Su Vaglio Lise – continuano i medici nella lettera indirizzata al primo cittadino – restiamo alle conclusioni dello studio di fattibilità. Quello che si deve ribadire è la necessità di approntare al più presto una struttura adeguata alle novità introdotte dalla medicina del terzo millennio». Anche gli infermieri, attraverso il loro presidente dell’ordine, “mandano a dire ad Occhiuto” che è tempo di decidere: ‹‹Non è più tempo delle beghe politiche e delle divisioni su questo o quel sito, per il nuovo ospedale. I cittadini e soprattutto noi operatori corriamo seriamente il rischio di non poter lavorare con dignità in una struttura vecchia come l’Annunziata». Per il presidente dell’ordine degli infermieri della provincia di Cosenza, Fausto Sposato, ‹‹la strada del confronto è sempre quella auspicabile ma adesso si attui la soluzione più adeguata, idonea, e la più sostenibile dal punto di vista del rapporto costi-benefici. Lo studio di fattibilità, aggiudicato ad una associazione di progettazione qualificatissima, che opera a livello internazionale, ha portato le risultanze dello studio stesso tenendo conto della nostra indicazione: muoversi all’interno del perimetro della città di Cosenza. E Vaglio Lise, per noi, può divenire un hub, con 705 posti, che abbia tutti i servizi necessari ad un nuovo nosocomio che si proietta sul futuro. Da mesi invece regna il silenzio ed oggi si rischia di perdere il treno della speranza, oltre che risorse consistenti; è chiaro che a questo punto non si può più attendere. Non è stato un caso indicare il perimetro urbano della città capoluogo come vincolo entro il quale fare lo studio di fattibilità».

mi.pr.

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