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«Sugli ex Lsu-Lpu nessuna risposta dalla Regione»

di Salvatore Valerioti* e Giuseppe Zampogna**

Pubblicato il: 22/06/2018 – 15:09
«Sugli ex Lsu-Lpu nessuna risposta dalla Regione»

La tematica del personale contrattualizzato ex Lsu-Lpu è, come già avvenuto in passato, caduta nel dimenticatoio, salvo ripresentarsi, inevitabilmente, gli ultimi giorni dell’anno, in prossimità della scadenza dei relativi contratti di lavoro.
I Comuni di Melicucco e Scido, con specifici provvedimenti del 31.12.2017, avevano previsto, che a partire dal primo gennaio 2018, i lavoratori contrattualizzati ex Lsu-Lpu, alla scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato (31 dicembre 2017), rientrassero nel bacino dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili e di quelle di pubblica utilità.
Ciò è quanto indicato da una precisa disposizione normativa ovvero dall’art. 5 comma 2 del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione dell’ 8 ottobre 2014, registrato alla Corte dei Conti il 6 novembre 2014 al foglio 5021.
A tal fine, i Comuni di Melicucco e Scido hanno richiesto alla Regione Calabria l’adozione degli atti di rispettiva competenza, da adottare con celerità, al fine di tutelare i suddetti lavoratori, invitando la stessa Regione Calabria a valutare la tempestiva sottoscrizione di specifica convenzione di utilizzo, fino al 31/12/2018, dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità e dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili (ASU).
La Regione Calabria non ha fornito alcun riscontro diretto.
L’inerzia della Regione Calabria, che perdura ancora oggi, e quindi la scelta di non far rientrare i lavoratori nel bacino, comportante un evidente danno ai lavoratori interessati (i quali non rientrando nel bacino non avrebbero percepito alcun sussidio), con pregiudizio per le posizioni di vita e status, unitamente alle dirette conseguenze di non riuscire ad assicurare, senza l’apporto ed il contributo dei suddetti lavoratori, diversi servizi pubblici fondamentali, ha indotto i Comuni di Melicucco e Scido a adottare misure straordinarie ed urgenti.
Pertanto, al fine di superare la situazione emergenziale venutasi a creare, i Comuni di Melicucco e Scido con delibere del 03 gennaio 2018, i.e., nel prendere atto dell’inerzia della Regione Calabria a far rientrare nel bacino i lavoratori impegnati in attività socialmente utili e di quelle di pubblica utilità, hanno stabilito di ricorrere alla misura straordinaria ed urgente della proroga dei contratti a tempo determinato vigenti fino al 31 dicembre 2018.
La proroga dei rapporti di lavoro flessibile è stato, quindi, lo strumento impiegato per superare la necessità di salvaguardare sia gli Enti sia la collettività locale dai danni derivanti dalla interruzione dei pubblici servizi sia i lavoratori interessati dal grave danno ingenerato dalla posizione assunta dalla Regione Calabria.
Ad oggi, a distanza di quasi 6 mesi, nulla è cambiato: nessuna risposta si è ricevuta dalla Regione Calabria, nessun tavolo di concertazione è stato attivato, nessuna soluzione appare in vista. Ed intanto il tempo trascorre e la fine dell’anno presto arriverà!
Alla luce di quanto sopra i Comuni di Melicucco e Scido hanno formalmente comunicato alla Regione Calabria, al Presidente del Consiglio dei Ministri e, per conoscenza, al Prefetto di Reggio Calabria che, fermo restando le attuali condizioni, non verrà attivato il processo di stabilizzazione del personale precario ex Lsu-Lpu prestante servizio presso questo Ente e che, pertanto, lo stesso, rientrerà nel bacino, in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa.

*Sindaco del Comune di Melicucco
**Sindaco del Comune di Scido

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