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Colpo al tesoro dei clan emiliani, sigilli a beni per 8 milioni

I carabinieri di Modena e di Crotone hanno sequestrato società e conti correnti in Italia, Romania e Bulgaria. Il patrimonio è riconducibile ai fratelli Sarcone. Salvini: «Lo Stato c’è»

Pubblicato il: 23/06/2018 – 7:45
Colpo al tesoro dei clan emiliani, sigilli a beni per 8 milioni

BOLOGNA Nuovo “colpo” ad una delle famiglie di riferimento della ‘ndrangheta emiliana. I carabinieri del reparto operativo di Modena, in collaborazione con i colleghi di Crotone, hanno eseguito un sequestro emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della Dda di Bologna, nei confronti di Carmine Sarcone e dei suoi fratelli Nicolino, Gianluigi e Giuseppe Grande.
Il 23 gennaio scorso Carmine Sarcone era stato arrestato a Cutro, essendo indagato per associazione di tipo mafioso in quanto ritenuto elemento di vertice dell’associazione ‘ndranghetistica emiliana autonomamente attiva in Emilia collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro ed attuale reggente del gruppo Sarcone.
Nicolino è considerato il capo del gruppo smantellato dalle operazioni “Aemilia”.
Le successive indagini, dirette dal procuratore distrettuale Giuseppe Amato e dai sostituti procuratori Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, hanno consentito di far emergere la capacità del clan di realizzare una pervasiva infiltrazione nel tessuto economico nazionale ed estero attraverso la costituzione di società attive nei settori edile e immobiliare, alcune delle quali fittiziamente intestate a prestanome ma gestite dai Sarcone. Le società sono state sottoposte a sequestro insieme a conti correnti, un complesso immobiliare a Cutro e ad un’autovettura Audi A6. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 8 milioni di euro.
SALVINI: «LO STATO C’È» «Il sequestro effettuato stamattina dall’Arma dei carabinieri è la testimonianza tangibile che lo Stato c’è e che la lotta alla criminalità è un impegno costante», ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Sono davvero grato a queste donne e questi uomini che fanno con dedizione il proprio lavoro. Il mio impegno forte – ha aggiunto – è che i beni sequestrati ai mafiosi tornino alle collettività, ai cittadini onesti. Voglio che sappiano che il loro lavoro è apprezzato e lo Stato è impegnato con tutti i suoi uomini e i mezzi nella lotta alle mafie e alla criminalità».

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