CATANZARO «Chiediamo al Consiglio ed alla Giunta regionali che il percorso di riforma del welfare avvenga senza ulteriori indugi esattamente come previsto dalla delibera di giunta 449/2016». È quanto si afferma in un documento congiunto di Confcooperative Federsolidarietà, Forum Terzo Settore della Calabria e Legacoop Sociali Calabria. Nel testo si precisa che le sigle «rappresentative di oltre 1.800 organizzazioni non profit che gestiscono complessivamente oltre 350 strutture socio-assistenziali autorizzate dalla Regione, vogliono la riforma del welfare e ritengono necessario ristabilire la verità e ribadire la bontà del lavoro svolto in questi anni per la costruzione della delibera di giunta regionale 449/16. Tale atto – è scritto nel documento – ha ridisegnato il sistema di welfare calabrese, giungendo anche in Calabria alla integrale applicazione della legge 328/00 e della legge regionale 23/03. Un passaggio che non rappresenta solo una presa d’atto del dettato normativo, ma che nelle intenzioni del governo regionale intende proporre una vera e propria rivoluzione nel sistema dei servizi sociali calabresi».
«La riforma – è detto ancora nel documento delle organizzazioni – è stata bloccata dal Tar Calabria per alcuni vizi procedurali che si stanno risolvendo nelle sedi opportune. Il Tar è intervenuto perché “un paio” di Comuni e “qualche” struttura tutelare hanno impugnato la delibera. I Comuni l’hanno
fatto perché contrari alla quota di compartecipazione che dovranno versare nel caso di approvazione della riforma».
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