TORRE DI RUGGERO «Ormai le comunità territoriali si mescolano a quelle non territoriali, e in questo mix emerge una nuova prospettiva e un nuovo modo di essere Chiesa». È questo il messaggio che monsignor Dario Edoardo Viganò, assessore del dicastero per la Comunicazione, consegna al clero della Diocesi di Catanzaro-Squillace, riunito a Torre di Ruggiero per un aggiornamento pastorale sul tema del rapporto tra Chiesa e nuovi media: una tre giorni di riflessione voluta dall’arcivescovo metropolita monsignor Vincenzo Bertolone, che è anche presidente della Conferenza episcopale calabra.
IL RAPPORTO TRA CHIESA E NUOVI MEDIA La presenza di monsignor Viganò è il momento più significativo di questi incontri di formazione con i quali il clero diocesano si prepara ad affrontare anche le sfide della nuova comunicazione sociale. «Un tema attuale perché – spiega monsignor Viganò – il cambiamento dei profili sociali e dei media all’interno della società richiede che la prassi pastorale trovi forme nuove e soprattutto forme integrate con questa visione delle relazioni con le persone: cambia il mondo e quindi cambiano necessariamente anche le modalità perché il Vangelo possa raggiungere il cuore di ogni donna e ogni uomo». Secondo l’assessore del dicastero per la Comunicazione «ci sono state tre fasi nel rapporto tra media e comunità cristiana: la prima fase fu quella della comunicazione unidirezionale, una comunicazione da uno a tutti. In una seconda fase il sistema dei media è stato pensato come un sistema di ambiente, l’ambiente nel quale si viveva, e questo ha comportato modalità più inclusive, come l’utilizzo di alcuni social. Adesso – rileva monsignor Viganò – il passo ulteriore è quello di pensare a una comunicazione più interattiva, e quindi si tratta di capire come le moderne tecnologie possano aiutare a costruire la comunione, una comunione reale di persone che in comune hanno la gioia del Vangelo».
IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR VIGANÒ Nella sua riflessione il presule si sofferma poi sulla questione di fondo: come la rete può aiutare la comunicazione di diocesi e parrocchie: «Ogni chance e ogni opportunità, com’è quella dei nuovi media, hanno anche – aggiunge monsignor Viganò – dei rischi e della problematiche. Il richiamo di tutti i Pontefici è quello per cui vale la pena correre questi rischi, sapendo comunque che l’annuncio del Vangelo non è questione di strategie e tecnologie, ma è questione di volti e di persone che si incontrano». C’è spazio, infine, per un messaggio al clero calabrese: «I nuovi media indubbiamente possono aiutare la Chiesa di Calabria: è una terra molto affascinante, con tante comunità e tanti luoghi di preghiera vivi e vivaci. E allora, si devono mettere in rete queste realtà sul piano funzionale, e poi si deve fare in modo che queste reti funzionali diventino vere e proprie comunità. Ormai le comunità territoriali si mescolano a quelle non territoriali, e in questo mix – conclude l’assessore del dicastero per la Comunicazione – emerge una nuova prospettiva e un nuovo modo di essere Chiesa».
cant. a.
x
x