CATANZARO Sembra già in vacanza la politica al Comune di Catanzaro. A distanza di ormai due settimane dall’ultimo consiglio, quello straordinario con la presenza del governatore Mario Oliverio, a palazzo De Nobili si procede con andamento lento e con un livello di produttività piuttosto basso: piccolo cabotaggio amministrativo, mentre sul piano politico le fibrillazioni, che pure covano all’interno della maggioranza di centrodestra e delle minoranze di centrosinistra, al momento sono tenute al guinzaglio dopo il fragore delle scorse settimane.
Le fibrillazioni sotto la superficie – Il momento “clou” rappresentato dalla seduta con il presidente della Regione Mario Oliverio ha lasciato qualche strascico polemico ma nulla più, anche se ha rivelato qualche crepa nei vari schieramenti. Nel centrodestra resta latente qualche smagliatura soprattutto all’interno del gruppo di Forza Italia, ma alla fine emerge la capacità dei big azzurri, come il capogruppo regionale Mimmo Tallini, e della coalizione che sostiene il sindaco Abramo di tenere comunque la situazione abbondantemente sotto il livello di guardia e sotto il livello d’allarme, nel senso classico che “i panni sporchi si lavano in famiglia” e all’esterno trapela giusto il mimino. Quadro ben diverso per il centrosinistra e per le due opposizioni che (mal) convivono oggi in aula, come si è platealmente manifestato in occasione del Consiglio straordinario con Oliverio, quando la designazione del delegato a parlare per la minoranza è avvenuta a sorteggio: ormai sembrano essersi consolidati due assi, il primo riconducibile al Pd nelle sue varie componenti e il secondo rappresentato dal gruppo di “Cambiavento” guidato dal candidato sindaco Nicola Fiorita e dal gruppo “Fare per Catanzaro” il cui leader è Sergio Costanzo. Due gruppi simmetrici, anche sul piano numerico, 5 consiglieri da una parte e 5 consiglieri dall’altra, anche se nel gruppo a trazione Pd viene annoverato il consigliere Eugenio Riccio, che è dato in via di progressivamente avvicinamento alla Lega.
IN ATTESA DEL PROSSIMO CONSIGLIO Insomma, c’è nel complesso una situazione parecchio confusa, e questa confusione probabilmente è uno dei motivi – non l’unico,, comunque – dello stallo che si sta vivendo al Comune di Catanzaro, quasi che tutti temano di rientrare in aula e ridare fiato alle rispettive contraddizioni interne. Intanto, però, anche sul piano dei contenuti l’azione a palazzo De Nobili è sostanzialmente ferma: «La verità è che non ci sono pratiche all’ordine del giorno, o comunque non ci sono grandi pratiche all’ordine del giorno», confida un consigliere comunale, confermando l’impressione di una fase di stanca della politica catanzarese, caratterizzata da una maggioranza che qualche limite di programmazione ce l’ha e una minoranza che non riesce a raddrizzare un percorso sfalsato fin dall’inizio. E’ probabile che nella prossima settimana sia convocata la conferenza dei capigruppo e, a stretto giro di posta, sia calendarizzata una seduta di Consiglio, ma allo stato c’è molta incertezza anche su questo crono-programma. E pure il dibattito sull’integrazione delle aziende ospedaliere, che sembrava dovesse entrare di prepotenza nell’aula consiliare, si è parecchio arenato: il sindaco Abramo confidava nella firma di un atto da parte di Oliverio nel Consiglio del 15 giugno ma Oliverio ha preferito rinviare, con il primo cittadino che ha preso atto e che adesso però sta tornando alla carica, senza risultati apprezzabili, tuttavia.
IL PENSIERO AL 2019 In realtà, a contribuire al clima parecchio sonnacchioso della politica catanzarese secondo gli analisti politici sono i posizionamenti già in atto in vista delle prossime elezioni regionali, posizionamenti che dopo l’estate verosimilmente accenderanno il clima nel capoluogo calabrese. I bene informati sostengono, al solito, sotto questo aspetto c’è parecchio bailamme in casa Pd e in casa centrosinistra, mentre invece il centrodestra catanzarese starebbe già seguendo una linea precisa. In particolare, i big del centrodestra del capoluogo starebbero lavorando prioritariamente per “strappare” la candidatura alla presidenza della Regione alle altre città calabresi, Cosenza e Reggio, potendo spendere all’uopo più di un nome forte (lo stesso Abramo ma anche l’ex senatore Piero Aiello), ma non disdegnano tuttavia di seguire con attenzione le dinamiche civiche e da “grosse koalition” che provengono anche dal centrosinistra. E forse l’aria di vacanza che oggi si respira al Comune di Catanzaro è semplicemente propedeutica al superlavoro e alla “guerra” che dopo l’estate si profila con vista Regione.
Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it
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