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Lamezia, appello di "Donne e futuro": «Aiutateci a dare una sepoltura dignitosa a Doroty»

LAMEZIA «Doroty non c’è più, con la sua voglia di parlare, di raccontare. Per la sua “famiglia di amici” lascia un vuoto, anche nei suoi amici a quattro zampe che ha sempre amato e mancherà anche …

Pubblicato il: 30/06/2018 – 18:48
Lamezia, appello di "Donne e futuro": «Aiutateci a dare una sepoltura dignitosa a Doroty»

LAMEZIA «Doroty non c’è più, con la sua voglia di parlare, di raccontare. Per la sua “famiglia di amici” lascia un vuoto, anche nei suoi amici a quattro zampe che ha sempre amato e mancherà anche a tutti quegli anziani che ha sempre assistito amorevolmente. Ha avuto tante, forse troppe sofferenze nella vita… Finalmente potrà essere serena, ha comunque seminato amore». L’associazione lametina “Donne e futuro” ricorda così Doroty, una donna che hanno aiutato e supportato per circa 10 anni. Dopo la sua comparsa, “Donne e futuro” ha lanciato una petizione: lo scopo è quello di darle una sepoltura dignitosa.
«Adesso che è passata a miglior vita – si legge in una lettera – dovevamo organizzare il funerale, confidando nell’aiuto del comune vista la situazione indigenza finanziaria della nostra amica. Avremmo dovuto permettere che la salma fosse messa nella cella frigorifero dell’obitorio – hanno spiegato – e dare il tempo all’amministrazione comunale di indire una gara d’appalto al ribasso per trovare la ditta funeraria per la sepoltura. Come associazione, abbiamo appurato che possono passare anche mesi prima che la salma possa avere degna sepoltura. Il comune dopo nostre insistenze, ha provveduto ad assegnare un loculo senza farsi carico delle spese funerarie».
L’associazione ripercorre la vita di Doroty, di nazionalità canadese, vissuta per 15 anni in Calabria solo con il passaporto poiché abbandonata dal marito italiano che l’aveva qui condotta, ultimamente aveva ottenuto un permesso di soggiorno per gravi motivi di salute e risiedeva a Lamezia Terme.
«Il 13 giugno 2018 Doroty – raccontano – è morta dopo l’ennesimo ricovero ed è stata posta nell’obitorio del nostro ospedale. Non avendo parenti siamo stati chiamati a decidere se farla mettere nella cella frigorifero oppure consegnarla ad una agenzia funebre. Dopo tanti anni trascorsi a sostenere e condividere le varie vicissitudini di malattia e maltrattamenti volevamo che fosse trattata -con dignità almeno da morta. Stiamo quindi provvedendo a raccogliere la somma necessaria per pagare le spese funebri. Confidiamo nel buon cuore di tutti, in specie di chi l’ha conosciuta, per raccogliere la somma necessaria». Per informazioni rivolgersi a Karin Catanese (333.1058630) e Bianca Lillo (335.5394269).

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