CATANZARO “Multa” a carico del Comune di Catanzaro per violazioni della regolazione tariffaria dell’acqua: l’ha disposta l’”Arera”, l’”Autorità di regolazione per energia reti e ambiente”, con la deliberazione numero 353 dello scorso 28 giugno che ha disposto nei confronti dell’amministrazione del capoluogo calabrese una sanzione per complessivi 88mila euro.
L’ISPEZIONE DELL’AUTHORITY In sei pagine, firmate dal presidente dell’Authority Guido Bortoni, l’”Arera” ricostruisce tutta la vicenda con un profilo molto tecnico ma comunque abbastanza chiaro. La premessa che l’Autorità di regolazione pone è una sua deliberazione del 23 ottobre 2014, numero 523, che «determina d’ufficio le tariffe per il primo periodo regolatorio 2012-2015, ponendo il valore massimo del moltiplicatore θ pari a 0,9, a valere su alcune gestioni del servizio idrico integrato Sii), tra le quali il Comune di Catanzaro».
Nell’atto dello scorso 28 giugno l’Authority ricorda che nel 2014 sono state disposte «sette verifiche ispettive nei confronti di altrettanti gestori del servizio idrico integrato aventi a oggetto le tariffe per gli anni 2012, 2013 e 2014 e la restituzione della remunerazione del capitale investito per il periodo 21 luglio 2011-31 dicembre 2011»: la verifica presso il Comune di Catanzaro, gestore del Sii nell’Ato unico Calabria, è stata effettuata nei giorni 24 e 25 marzo 2015. E dall’ispezione – scrive l’”Arera” – «è emerso che, in violazione della deliberazione 523/2014, il Comune non ha applicato, nelle fatture emesse successivamente alla data di pubblicazione della deliberazione medesima, la tariffa d’ufficio dell’Autorità ma ha continuato ad applicare la tariffa previgente, relativa all’anno 2012, senza la prescritta decurtazione del 10% e, con riferimento alle fatture già emesse, senza restituire la differenza tra le tariffa applicata a decorrere da gennaio 2012, data di inizio del periodo regolatorio di riferimento, e la suddetta tariffa d’ufficio».
Inoltre – riscontra l’Autorità – « dagli elementi acquisiti in sede di verifica ispettiva, le condotte contestate non risultavano cessate, con conseguente perdurante lesione dei diritti degli utenti finali ad una esatta conoscenza e ad una corretta applicazione dei corrispettivi dovuti per l’erogazione del Sii». Sulla base di queste risultanze, l’”Arera” ha quindi avviato nei confronti del Comune di Catanzaro un procedimento per l’accertamento della violazione della regolazione tariffaria del servizio idrico integrato, determinando l’importo della sanzione pecuniaria che poteva essere irrogata all’esito del procedimento nella misura di 88,2mila euro: a marzo 2016 il Comune di Catanzaro versa circa 29mila euro, che però per l’Authority non estinguono il procedimento sanzionatorio « in ragione della mancata documentata cessazione delle condotte contestate».
LA DECISIONE DELL’”ARERA” E due giorni fa l’”Arera” mette la parola fine alla vicenda: «Il Comune di Catanzaro si è reso responsabile della violazione della deliberazione 523/2014 in quanto non ha applicato, successivamente alla data di pubblicazione della deliberazione medesima, la tariffa determinata d’ufficio dall’Autorità, ma ha continuato ad applicare la tariffa dell’anno 2012 senza la prescritta decurtazione del 10% e senza restituire lo scostamento tra la tariffa applicata alle utenze e la tariffa d’ufficio approvata dall’Autorità per il periodo compreso tra gennaio 2012 e l’adozione della citata deliberazione… Il Comune di Catanzaro altresì non ha applicato, nel periodo gennaio 2013- marzo 2015 (cioè fino alla verifica ispettiva), la componente UI1 ai clienti finali.
Nella fase decisoria del presente procedimento è emerso, tuttavia, che il Comune ha provveduto alla fatturazione ai clienti finali della componente UI1 di competenza degli anni 2013 e 2014 nell’anno 2016 e dunque in ritardo. Non sono, invece, emersi, nel corso del procedimento, elementi tali da comprovare la cessazione della condotta relativa alla mancata applicazione della tariffa determinata d’ufficio dall’Autorità con la deliberazione 523/2014. Risulta, dunque, ancora attuale, la lesione del diritto dell’utenza ad una esatta conoscenza e a una corretta applicazione dei corrispettivi dovuti per l’erogazione del servizio idrico e, pertanto, ricorrono i presupposti per ordinare, al Comune, di fare applicazione della tariffa determinata d’ufficio con la deliberazione 523/2014restituendo, ai clienti, i maggiori importi indebitamente fatturati a loro carico a titolo di tariffa negli anni 2012, 2013, 2014 e 2015».
Nel dispositivo l’Authority commina al Comune di Catanzaro una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 88,2mila euro, dando atto che l’importo di euro 29,4mila euro già versato nel 2016 «vale come anticipazione sull’ammontare della sanzione medesima»: infine, si ordina al Comune di Catanzaro di comunicare all’Autorità «prova documentale dell’ottemperanza di queste prescrizioni entro 90 giorni dalla comunicazione del presente provvedimento».
cant. a.
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