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«La campagna dell'Anas sull'A2? Risultati modesti»

di Franco Rossi*

Pubblicato il: 02/07/2018 – 16:41
«La campagna dell'Anas sull'A2? Risultati modesti»

Di seguito pubblichiamo la lettera inviata dall’assessore regionale all’Urbanistica e governo del territorio, Franco Rossi, al presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani:
Gentile presidente, le scrivo in merito alla campagna di comunicazione istituzionale della nuova “A2 Autostrada del Mediterraneo buon viaggio”, un progetto rivolto a rivedere l’idea di autostrada e di infrastruttura. Anas con tale iniziativa ha inteso proporre una visione della A2 diversa rispetto al passato: non solo un luogo di passaggio, ma anche un’opera attraverso la quale accedere, apprezzare e riscoprire i territori del Sud Italia attraversati dal tracciato.
I risultati di tale campagna, purtroppo, si stanno rivelando assai modesti. Non esiste nessuna corrispondenza tra quanto descritto nei cartelli sparsi lungo il tracciato ed il territorio. Sono state collocate una miriade di indicazioni tipo “via di Bacco”, “via della Storia”, “via dell’Archeologia”, “via dello Sport”, “via del Mare” “via del Mito” ecc. senza alcun rapporto con il territorio e la sua storia, arrecando un grave danno alle iniziative in corso per lo sviluppo dei territori.
A queste indicazioni non segue alcuna specificazione all’uscita dal percorso autostradale. Una prospettiva di attesa generica a cui non corrisponde nulla. Un grave danno per il turismo che si troverà disorientato e confuso.
Pur apprezzando l’iniziativa mi vedo costretto a chiederLe un intervento urgente rivolto a rimuovere, correggere, integrare tale campagna informativa dannosa e pericolosa per la promozione del turismo e non solo.
Come Regione stiamo lavorando molto alla valorizzazione dei nostri paesaggi, dei nostri territori, che costituiscono uno dei modi attraverso il quale interrogarsi sul mondo, la vita, il futuro delle nostre comunità.
Il paesaggio rappresenta le tracce del modo di costruire il territorio delle popolazioni che ci hanno preceduto e, allo stesso tempo, contiene il possibile futuro dei nostri territori.
Il paradigma di qualità che la Calabria può proporre, assume un carattere abbastanza ben definito: una teoria di borghi di piccole dimensioni, immersi in una matrice ambientale/paesaggistica pressoché intatta, dove si respira aria pulita, si mangiano prodotti sani, si mantiene il contatto con la natura, si intrattengono relazioni di vicinato.
In quest’ottica, questi borghi possono essere rafforzati ed attrezzati per metterli nella condizione di accogliere tutti coloro che aspirano ad uno stile di vita diverso da quello offerto dai modelli di sviluppo dominanti. Si configura un’operazione di rigenerazione territoriale capace di intercettare uno dei principali significati di questo termine (spesso abusato): “Recuperare un prodotto, attraverso specifica lavorazione, restituendogli le sue proprietà originali”. Nel caso specifico, si tratta di recuperare i sistemi insediativi e territoriali tradizionali, attraverso attività specializzate ed innovative, capaci di restituire loro un ruolo all’interno della competizione globale.
Seguendo le indicazioni della cartellonistica dell’A2 sarà praticamente impossibile il solo raggiungere tali luoghi.
La strategia descritta, infatti, dovrebbe essere declinata caso per caso, riconoscendo le vocazioni prevalenti e le specificità delle differenti porzioni di territorio (turismo esperienziale, eccellenze enogastronomiche, luoghi della cultura e della storia, ecc.). Partendo dal riconoscimento della ricchezza di tali territori, appare necessaria ed urgente coordinare le attività di promozione focalizzate su tali “specificità”, su fattori latenti di sviluppo e su ambiti di grande rilevanza, legati anche (ma non solo) alle consistenti potenzialità di risorse nascoste che esistono in queste aree. Punti focali su cui concentrare gli sforzi in modo da ottenere risultati visibili e misurabili, in tempi non eccessivamente lunghi, grazie ad uno sforzo congiunto di azioni congiunte e coordinate. Noi siamo disponibili.
Non ritrovando nessuno di questi elementi nella pur lodevole campagna pubblicitaria dell’Autostrada del Mediterraneo, la invito a prendere i provvedimenti necessari al fine di calibrare in modo più efficace l’iniziativa.

*Assessore regionale all’Urbanistica e al Governo del territorio

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