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Una “trincea” istituzionale e sociale contro la povertà

Il governatore Oliverio e l’assessore Robbe insediano il Tavolo per attuare il piano regionale. A disposizione circa 50 milioni. Don Panizza: «Evitare ritardi»

Pubblicato il: 02/07/2018 – 15:43
Una “trincea” istituzionale e sociale contro la povertà

CATANZARO Una “trincea” istituzionale, sociale ed economica contro l’emergenza delle emergenze in Calabria. Alla presenza del governatore Mario Oliverio e dell’assessore alle Politiche sociali, Angela Robbe, nella sede della Regione si è insediato ufficialmente il Tavolo regionale finalizzato al contrasto e alla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale. È in pratica una sorta di grande alleanza alla quale partecipano, oltre alla Regione, il sistema delle autonomie locali a partire dai Comuni rappresentati dall’Anci Calabria, le organizzazioni sindacali, il forum del terzo settore.
I FONDI A DISPOSIZIONE Il tavolo ha un compito al tempo stesso delicato e concreto, perché dovrà gestire su scala regionale il Piano nazionale contro la povertà, che ha attivato risorse per complessivi 297 milioni per il 2018, e il relativo riparto dei fondi in tutt’Italia: nelle linee di indirizzo predisposte dalla giunta Oliverio si prevede, in Calabria, l’utilizzo di risorse pari a circa 50 milioni nel triennio 2018-2020 (suddivisi in 13 milioni per il 2018, 15,5 per il 2019 e oltre 21 milioni per il 2020). Si tratta di risorse provenienti dal Fondo nazionale contro la povertà e dal Pon Inclusione sociale: ulteriori risorse saranno attivate dalla Regione con i fondi comunitari del Fse.
L’IMPEGNO DEL GOVERNATORE «Abbiamo davanti – esordisce Oliverio – una piaga drammatica, europea e nazionale, con particolare accentuazione nelle regioni del Mezzogiorno come la nostra. Con il tavolo vogliamo mettere a punto gli interventi che abbiamo già definito con una strategia precisa. Si tratta di interventi che puntano ad affrontare i diversi aspetti che povertà ed esclusione sociale comportano». «Il tavolo – aggiunge il presidente della Regione – è il primo passo di un percorso ancora più forte di cooperazione tra diversi soggetti che possono contribuire ad affrontare l’emergenza, dai Comuni alla rete associativa, per arrivare alle forze economiche e sociali, affinché si costruisca una rete di contrasto. È necessario infatti un intervento a vasto raggio, perché si tratta di un fenomeno diffuso su tutto il territorio, e la Regione, attraverso questa rete, vuole contribuire a contrastare questa drammatica piaga che – rimarca Oliverio – coinvolge migliaia di persone».
IL PIANO REGIONALE CONTRO LA POVERTÀ A sua volta l’assessore Robbe, assistito dal dg del dipartimento Politiche sociali Fortunato Varone, spiega come «il Tavolo contro la povertà nasce dall’esigenza di dare risposte quanto più possibili specifiche per ogni singolo nucleo. Si parte dall’individuazione dei bisogni per definire un progetto personalizzato, che prevede in primo luogo un’azione tesa a garantire attività lavorativa e quindi una serie di azioni di accompagnamento quando non si trova il lavoro per le difficili condizioni del mercato del lavoro». La Robbe poi dettaglia: «Contiamo di definire il piano regionale entro il 10 luglio, data in cui si riunisce il Comitato di sorveglianza dei programmi comunitari, perché è un piano fondamentale: il nostro obiettivo infatti – sostiene l’assessore regionale alle Politiche sociali – è quello di attenuare le diseguaglianze sociali e le situazioni di marginalità che si sono prodotte negli ultimi anni. Trattandosi di un problema strutturale e non congiunturale, il Piano regionale è stato pensato come un sistema di livelli essenziali di prestazioni garantite nell’arco dei prossimi anni».
LE ESPERIENZE SUL CAMPO In questo esordio del tavolo, sono molti i contributi che arrivano una platea nella quale non mancano le esperienze quotidiane sul duro campo sociale della Calabria, come don Giacomo Panizza, presente quale presidente regionale dell’Alleanza contro la povertà. «La Regione – dice don Giacomo Panizza parlando con alcuni giornalisti – ha avanzato una proposta che è buona. A mio avviso comunque è necessario un ulteriore rafforzamento delle misure perché l’obiettivo è aiutare chi è povero e creare opportunità di trovare lavoro, trovare casa, farsi una famiglia. È importante poi non solo sostenere azioni per creare posti di lavoro ma anche di stimolare l’imprenditorialità, perché in Calabria i posti di lavoro non sono solo da occupare ma da inventare. In una parola, si deve investire, e si investe anche mobilitandosi a inventare e la Calabria ha bisogno di questo». Don Giacomo Panizza lancia infine un appello a non creare poveri di serie A e poveri di serie B: «L’attenzione dev’essere rivolta a tutti, perché – rileva – anche gli immigrati non vengono qui per prendere ma per lavorare, e in tutt’Italia e anche in Calabria sono aumentate le ditte di imprenditori stranieri». E un ultimo, ultimissimo appello don Giacomo lo fa «all’imprenditoria pubblica e privata e alla politica regionale, affinché anche sul piano normativo non si perda tempo e non ci siano ritardi».

Antonio Cantisani
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