CATANZARO «Una volta l’ho detto a Massimo Marrelli: dovrebbe baciare il terreno sul quale cammino». Mentre la tensione intorno al Marrelli hospital sale, il commissario ad acta per la Sanità, Massimo Scura – sentito a margine di un convegno -, non recede di un centimetro dalle sue posizioni. E spiega che da parte sua non c’è mai stata alcuna pregiudiziale rispetto alla struttura aperta nel Crotonese. «Ricordo – dice – che i decreti 31 che hanno consentito l’inserimento nella rete ospedaliera dei posti assegnati in parte al Marrelli hospital e l’autorizzazione alla struttura sono stati adottati dall’ufficio del commissario Urbani-Scura nel 2016 senza la firma del dipartimento Tutela della salute». Andrebbero cercati altrove, dunque, gli ostacolo. Poi, continua il commissario non si può derogare da un principio generale: «Gli imprenditori hanno diritto di investire come ritengono più opportuno, ma non possono pensare che la gestione dei loro investimenti ricada su tutti i calabresi. Marrelli – continua Scura – ha avuto acquisti di prestazioni per oltre 2 milioni in più rispetto al 2017. Alcune prestazioni ambulatoriali sono state autorizzate solo per gli interni, con un’eccezione per il 2017 e il 2018 per la diagnostica per immagini, perché questo tipo di servizio serve nel Crotonese». Questo è un punto fermo, «non valgono invece ragionamenti del tipo: abbiamo fatto investimento per mille esami e mi devi pagare mille esami (qui Scura si riferisce alle prestazioni acquistate dal servizio sanitario, ndr). Quel tipo di discorso è chiuso, adesso si comprano mille prestazioni di Tac soltanto se servono e se il pubblico non riesce a farle in proprio».
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