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Traffico illecito di carburante, maxi evasione da 23 milioni

Il sistema di frode scoperto nel Cosentino. Il gasolio veniva solo sulla carta destinato ai distributori che non aveva mai fatto richiesta o ricevuto il prodotto. Denunciato il titolare della ditta…

Pubblicato il: 05/07/2018 – 9:00
Traffico illecito di carburante, maxi evasione da 23 milioni

CASTROVILLARI Un’evasione fiscale di circa 11 milioni di euro è stata scoperta dai finanzieri della Compagnia di Castrovillari a carico di una ditta individuale sconosciuta al fisco, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all’erario i propri redditi. Le indagini, in particolare, hanno fatto emergere la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, l’evasione delle imposte sui redditi per circa 5 milioni di euro, di accise per altri 5 milioni e dell’Iva per ulteriori 2 milioni. Nell’ambito di indagini disposte dalla Procura della Repubblica, di Castrovillari (Cs), che avevano fatto emergere un traffico illecito di carburante, per lo più agricolo, i militari della Guardia di finanza hanno individuato un vero e proprio sistema di frode che originava dall’acquisto del carburante da parte del titolare della ditta mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni, intestate a terzi soggetti ignari, rilasciate da Agenzie delle Dogane e dei Monopoli dislocate sul territorio nazionale. Il carburante così approvvigionato veniva poi solo sulla carta destinato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto, né tantomeno lo avevano mai ordinato. In realtà, il titolare della ditta, un uomo di Altomone (Cs), V. A. di 46 anni, ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato a imprese che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo. Al termine delle indagini, coordinate dal pubblico ministero Antonino Iannotta, l’uomo è stato denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi e per reati fiscali ed ora rischia la reclusione da uno a cinque anni. Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta scoprendo che nel corso degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte. È stato così ricostruito l’intero volume d’affari, in particolare attraverso controlli incrociati effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari.

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