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Diamante, lo scontro politico arriva in Procura

La capogruppo del Pd replica al sindaco e al presidente del consiglio comunale: «Distorcono la realtà. Verrà dimostrata la fondatezza delle nostre denunce»

Pubblicato il: 08/07/2018 – 18:47
Diamante, lo scontro politico arriva in Procura

«Risulta ormai evidente una ostinata e perdurante volontà del sindaco Sollazzo e del presidente del consiglio comunale Riente ad alterare e distorcere la realtà dei fatti. L’ultima dimostrazione ci arriva dalla missiva inviata al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, al quale nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di rappresentare la grave condizione di inagibilià democratica che si è creata nel consiglio comunale di Diamante, a seguito delle modalità opache e contraddittorie con cui il sindaco sta gestendo la vicenda del porto». Così Ornella Perrone, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Diamante, replica alla nota con cui il sindaco del Comune del Tirreno cosentino e il presidente del consiglio comunale hanno risposto a una richiesta di chiarimenti della Prefettura di Cosenza.
«Oggi, Sollazzo e Riente, dopo essere sfuggiti ripetutamente al confronto, solo a seguito della nostra iniziativa e del senatore del Pd Ernesto Magorno con sua eccellenza il prefetto, recuperano facoltà di parola, ma questa volta sì – continua Perrone – avrebbero fatto bene a tacere. I due, infatti, forniscono una versione personalissima e soprattutto falsa di quanto accaduto nel corso dei lavori del consiglio comunale dedicato al bilancio consuntivo, quando la consigliera comunale Francesca Amoroso è stata ripetutamente disturbata e schernita da persone presenti tra il pubblico, senza che né il presidente del consiglio Riente, né il sindaco Sollazzo intervenissero per riportare la discussione sui giusti toni e nelle corrette modalità».
«La vicenda, negli esatti termini in cui si è verificata, è nota ai più, è stata correttamente rappresentata al prefetto in un esposto ed è a conoscenza del governo grazie alla interrogazione del senatore Magorno. Se ciò non bastasse – conclude la capogruppo del Pd – la Procura della Repubblica è stata investita della questione attraverso un esposto: le massime autorità dello Stato dimostreranno presto da che parte sta la verità e la totale fondatezza delle nostre denunce».

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