CATANZARO Avanti con il Piano povertà che è tassello fondamentale della riforma di ripensare insieme a enti locali e soggetti intermedi, perché solo con una completa organizzazione reticolare dei territori e delle organizzazioni che fanno sistema si può dare risposte ai tanti, complessi e delicati bisogni della comunità.
E’ quanto emerso nella prima riunione del tavolo della Rete regionale della protezione e dell’inclusione sociale per la lotta alla povertà svolta lo scorso 6 luglio nella sede della Cittadella regionale a Catanzaro.
Riunione a cui hanno preso parte i componenti ufficiali del tavolo, i dirigenti dipartimentali, i rappresentanti degli enti locali, dei sindacati, del mondo delle associazioni e della cooperazione, come previsto dalla delibera regionale. Oltre ai componenti ufficiali sono state audite anche le associazioni presenti al tavolo con funzione consultiva, citate nella delibera di istituzione della Rete regionale.
L’Assessore regionale al Lavoro e welfare, Angela Robbe, in apertura dei lavori, ha ripreso la bozza di piano presentato durante l’incontro del 2 luglio scorso, sottolineando l’importanza della compartecipazione di tutti gli attori coinvolti chiedendo non solo il contributo in fase di programmazione e di controllo, fasi che rimangono in capo alla Regione, ma soprattutto nella fase si attuazione del piano che dovrà essere attuato, così come previsto dal decreto legislativo 147/2017, dagli Ambiti Territoriali Sociali regionali.
Perché “il compito della politica è dare risposte nel miglior modo possibile e l’integrazione tra i soggetti e la valorizzazione delle competenze, la partecipazione e la condivisione sono gli strumenti per raggiungere questo il fine ultimo della politica: interpretare i bisogni, mediare gli interessi e dare risposte – ha affermato l’assessore Robbe -. E’ la capacità di dare risposte che rende un territorio vivibile: è questo è il vero obiettivo della politica”.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che i finanziamenti sono direttamente provenienti dal Ministero, che li eroga attraverso la Regione, ma saranno solo gli enti locali, organizzati per ambiti, a dover destinare i fondi in base alle proprie realtà locali ed ai reali bisogni dei propri territori.
Gli enti locali non saranno soli; come concordato con Anci Calabria in occasioni precedenti, si è pensato di predisporre un’assistenza tecnica che possa sostenere il lavoro che i comuni porteranno avanti. Nel piano è prevista anche la dotazione per l’assunzione di figure professionali specifiche per l’attuazione del piano e di cui gli ambiti potranno avvalersi.
Al tavolo tutti gli attori si sono resi disponibili a contribuire, con le proprie specificità, alla realizzazione del piano povertà fornendo anche delle utili ed importanti integrazioni alla bozza di piano presentato. Proposto l’invio del piano povertà integrato con le osservazioni registrate ai componenti il tavolo, in modo da renderlo già operativo nel più breve tempo possibile.
Il tavolo regionale contro la povertà sarà riprodotto , come composto a livello regionale, anche a livello di ambiti territoriali.
Le disponibilità finanziarie importanti che il Ministero ha destinato per la lotta alla povertà impongono che tutti i livelli coinvolti, in particolar modo gli Ambiti territoriali, siano direttamente protagonisti e responsabili, del buon utilizzo delle risorse destinate alla fascia più debole della nostra regione.
“In quest’ottica – conclude l’assessore Robbe – è volere fermo di approvare al più presto il piano per poterlo sostenere e attivare nei vari ambiti, tenendo conto che il tavolo regionale possa fungere da monitoraggio per il funzionamento e per il sostegno alla realizzazione degli obiettivi inseriti nel piano stesso”.
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