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«No al commissario-governatore». Il ministro Grillo stoppa Oliverio

Bocciato l’affidamento della sanità a una figura politica. Sul tavolo la richiesta della rimozione di Scura, ma il dossier calabrese non è semplice

Pubblicato il: 13/07/2018 – 7:08
«No al commissario-governatore». Il ministro Grillo stoppa Oliverio

LAMEZIA TERME «Che competenza ha un presidente di Regione per fare il commissario? Ce lo siamo chiesti? Bisogna assicurare al cittadino la qualità. E nel momento in cui si commissaria la Regione, si sta mettendo nelle mani di una singola persona che deve risolvere tutti i problemi che gli altri non hanno saputo risolvere. E come lo può fare uno che deve fare anche il presidente della Regione? Mi pare un pochino complicato e anche leggermente ambizioso».
La frase del ministro della Salute Giulia Grillo sarà pure estrapolata dal contesto (che è lo scontro in corso con il governatore della Campania De Luca), ma non è sfuggita agli osservatori politici calabresi e all’entourage di Mario Oliverio, presidente della giunta regionale che ha già chiesto al ministro di mandare a casa il commissario Scura per prenderne il posto.
E quella che segue non sarà una risposta diretta a Oliverio, ma serve per mettere a fuoco la questione: «La nomina è un fatto politico o è un fatto tecnico? Io non avrei allargato assolutamente, e infatti abbiamo votato contro la legge che ha permesso di far nominare commissari i presidenti di Regione». E’ vero che ciò che vale per la Campania potrebbe non trovare riscontro in Calabria (e infatti il governo targato Pd nominò commissario De Luca e non fece lo stesso con Oliverio), ma i paletti del governo – almeno nella sua parte grillina – sembrano essere fissati: per la sanità, dove è necessario, servono tecnici capaci e non politici. Ancora il ministro, giusto per chiarire meglio: «La sanità è stata per troppo tempo, e lo è ancora secondo me, una sorta di terreno di scorribanda politica. Io sono fortemente contraria a nomine politiche nella sanità perché si finisce che chi viene nominato non risponde al cittadino ma a chi l’ha nominato. Questo legame va scisso». E, insomma, il modo migliore per farlo non pare la nomina più politica possibile, quella di Oliverio.
Le affermazioni del ministro non devono neppure suonare come un preavviso di riconferma per il commissario Massimo Scura. Un pezzo del Movimento Cinquestelle ne ha chiesto la rimozione da tempo: le pressioni per una sostituzione sono forti eppure, se si deve rimanere nell’ambito di una guida tecnica, l’eventuale cambio al vertice dovrà essere preceduto da una valutazione del lavoro del commissario. Passaggio obbligato, così come – nell’eventualità di una rimozione – la ricerca di un profilo adeguato per condurre in porto la nave della sanità più difficile d’Italia. «Servirà, in ogni caso, del tempo»: è quello che filtra da fonti grilline. Il dossier Calabria è, comunque, sul tavolo del ministro. Che, seppur sollecitata, non ha incontrato Scura né risposto alle richieste che Oliverio è tornato ad avanzare giovedì (qui l’articolo) durante un convegno sulla sanità organizzato dalla Cisl: «Il presidente della Regione Lazio Zingaretti ha avuto la responsabilità di governare la sanità della sua regione, a differenza di quello che avviene in Calabria e, assumendosene le responsabilità come può fare chi chiede e ottiene consenso, ha ottenuto risultati. Noi invece siamo stati espropriati di questo potere». Il ministro, però, pare pensarla in un altro modo.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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