TORINO Nove misure cautelari, una in carcere e 8 obblighi di dimora, in un’inchiesta per riciclaggio di denaro, coordinata dalla Procura di Ivrea (Torino) che ha coinvolto in tutto 53 persone, tra cui l’allenatore del Milan Rino Gattuso, indagato per trasferimento fraudolento di valori. Il tecnico rossonero è coinvolto in quanto socio, con il 35% delle quote, della società agricola “Tre olmi” di Gallarate, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori strumento di riciclaggio. L’inchiesta era partita nel 2010.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda l’imprenditore Pasquale Motta, 45 anni, di Pino Torinese, legato a persone vicine alla ‘ndrangheta, che costituiva – secondo l’accusa – società per riciclare denaro. L’elenco dei reati ipotizzati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Torino, sono trasferimento fraudolento di valori, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione e induzione indebita. L’inchiesta è nata da una denuncia di 8 anni fa, presentata dall’ex gestore della casa di riposo comunale “Casa del sole” di Favria (Torino).
Sono emerse irregolarità avvenute tra il 2010 e il 2013. L’imprenditore arrestato avrebbe estromesso la vecchia gestione e avrebbe percepito 112 mila di contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori pubblici. Tra gli indagati ci sono l’ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010. Dalle indagini à emerso che Pasquale Motta era socio occulto di quattro società, Villa Nizia con sede a Favria, Eurocoop di Corato (Bari), Studio Medical San Luig, con sede a Castrovillari (Cosenza), società agricola “Tre olmi”.
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