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"Accordo Comune", i lavori a Corigliano fatti in spregio alla legge

Ribassi, subappalti illegali e opere fatte senza nessun rispetto delle norme. La Gdf ricostruisce il cartello illegale delle imprese sullo Jonio

Pubblicato il: 15/07/2018 – 21:20
"Accordo Comune", i lavori a Corigliano fatti in spregio alla legge

COSENZA A finire nell’operazione “Accordo Comune” ci sono gare e procedure d’appalto di ogni genere. Bitumazioni delle strade, costruzione di loculi, operazioni di bonifica e pubblica illuminazione, decoro urbano e tanto altro ancora. Al comune di Corigliano Calabro le imprese, secondo le indagini condotte della procura di Castrovillari, andavano a braccetto con i funzionari del comune ionico che alle imprese che facevano parte del cartello illegale creato per avere un monopolio sul mercato, consentivano di lavorare senza nessuna preoccupazione di controllo sui cantieri e facendo lievitare il costo finale del lavoro con delle varianti di progetto che come osserverà anche il giudice delle indagini preliminari erano fatte senza rispettare le regole del codice degli appalti.
SI LAVORA NONSTANTE LA SOSPENSIONE Al capo del cartello delle imprese che beneficiavano dell’aggiudicazione degli appalti, secondo la procura guidata da Eugenio Facciolla, c’erano gli imprenditori: Perrone-Filippelli e Benincasa (ve lo abbiamo raccontato qui). I tre vincevano le gare e  dalle risultanze delle indagini delle fiamme gialle, davano in subappalto i lavori alle altre ditte che facevano parte del “sodalizio” imprenditoriale. Ovviamente lo scambio di lavori avveniva anche tra loro. Sui cantieri però non finivano mezzi e uomini di chi si era giudicato la gara di appalto, come per esempio avvenne con la costruzione della scuola primaria di Cantinelle (località di Corigliano ndr). Filippelli Rosario, raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere, racconta al telefono l’esito di un controllo della guardia di finanza sui cantieri. «Voleva sapere il direttore dei lavori, che ne so chi è il direttore dei lavorio io», Antonio Perrone gli risponde: «Il direttore dei lavori è uno di Vibo» e Rosario Filippelli replica: «E io non lo sapevo, non lo sapevo chi era il direttore dei lavori». All’appalto preso per la costruzione della scuola primaria di Cantinella i soli operai presenti nel cantiere erano della Co.Ge.Ca, dipendenti di Antonio Perrone e non di Rosario Filippelli che invece si era aggiudicato i lavori. Ecco dunque spiegato il perché non sapesse chi fosse direttore dei lavori. L’impresa di Perrone però, annota il Gip, non era in possesso dei requisiti di legge per realizzare l’edificio scolastico. «Non può sfuggire la natura degli interessi in gioco, trattandosi della realizzazione di un edificio scolastico da parte di un impresa che non ha i requisiti tecnici per poter effettuare i lavori, con le rilevanti conseguenze in tema di tutela della pubblica incolumità». Nonostante un fermo ai cantieri Damiano Perrone continua la realizzazione di un solario convinto che «Non se ne accorge nessuno che non c’è l’approvazione del genio civile», seppur la formale sospensione dei lavori il solaio era stato già realizzato.
I FUNZIONARI PUBBLICI Per il giudice, la connivenza di Muzzupappa (funzionario pubblico), ignaro di essere intercettato, mentre parla con Damiano Perrone è sintomatica di come alcuni appalti venivano realizzati. La sospensione dei lavori e tutto che va avanti nonostante lo stop da parte del genio civile. Muzzupappa, pur rivestendo il ruolo di direttore dei lavori della scuola primaria, si incarica di progettare la variante per conto dei Perrone. Muzzupappa dice al telefono intercettato dagli investigatori: «C’ho già il progetto cartaceo, ho parlato con tuo padre, di Corigliano pronto. Stampatelo devi prenderlo e portare a farglielo firmare a Durante (Rup) e consegnarlo al genio civile».
OPERE PUBBLICHE IN FAVORE DI PRIVATI La manutenzione del manto stradale rappresentano lavori sui quali le imprese possono lucrare. È quello che succede a Schiavonea quando ad aggiudicarsi gli appalti è Michelangelo Esposito e i sub appalti vanno alla Co.Ge.Ca. Sas di Perrone Damiano. Lo stesso avviene quando per realizzare dei lavori a favore di uno stabile privato si mette a soqquadro una strada pubblica. A beneficiare dei lavori è la Jonica Asfalti di Pietro Paolo Oranges. L’architetto Montera, del comune di Corigliano, viene captata durante una intercettazione in cui dice: «Ora ti stai adeguando un’opera pubblica per risolvere il privato». Facendo riferimento alla costruzione del manufatto attiguo alla piazza Salotto da parte della Jonica Asfalti.
AL MERCATO DEI LAVORI PUBBLICI Nelle annotazioni della guardia di finanza prodotte nel corso delle indagini spesso i finanzieri annotano le procedure che i funzionari del comune di Corigliano fanno per affidare direttamente i lavori sotto soglia. Lavori fatti per somma urgenza come nel caso della bitumazione stradale da fare visto l’imminente arrivo dell’estate e quindi di turisti. Achille De Gaudio geometra comunale, chiama Damiano Perrone. «Ti devo fare un affidamento. Pero voglio sapere cosa facciamo quello che non facciamo, ci dovremmo incontrare. Ti dico io i soldi che sono disponibili». La contrattazione telefonica tra i due è lunga e articolata e alla fine l’accordo si raggiunge con 97 metri cubi di bitume a 140,40 euro con l’iva al 10%. «Gli apparati del comune di Corigliano calabro- scrive la procura- si sono adoperati per l’affidamento diretto ad Antonio Perrone dei lavori tanto che è lo stesso Assessore ai lavori pubblici Raffaele Granata che si fa promotore nei confronti di questo». Per legge questi lavori, è ribadito più volte nelle carte dell’ordinanza, devono essere svolti con l’Iva al 22% . E la gara di appalto viene esaminata approfonditamente dal Gip Luca Colitta per chiarire anche la posizione dell’assessore ai lavori pubblici. «Il fatto che Granata – scrive il gip- in qualità di organo politico si sia attivato affinché i lavori venissero affidati al Perrone costituisce illecita turbativa sulla procedura di scelta del contraente che integra il reato di turbativa d’asta».

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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